In questo articolo parleremo della depressione nelle sue forme e sfaccettature, delle cause, dei sintomi per riconoscerla e delle possibili cure che consentono, col tempo, di uscirne.
Per cominciare questo articolo puoi guardare questo mio brevissimo video introduttivo su come curare la depressione:
La Depressione: definizione
La depressione o melanconia, è un’alterazione del tono dell’umore verso forme di tristezza profonda con riduzione dell’autostima e bisogno di autopunizione. Ci sono la depressione endogena che nasce dal di dentro, senza cause esterne, e c’è una depressione reattiva che è patologica solo quando la reazione ad avvenimenti luttuosi o tristi appare eccessiva.
Galimberti U.
Depressione: un po’ di numeri
La percentuale di persone che soffrono di sintomi di stati depressivi, secondo l’OMS, aumenta costantemente nel tempo: in pochi anni, la depressione sarà la seconda causa di invalidità per malattia, subito dopo le malattie cardiovascolari.
L’ISTAT, nel luglio 2018, scrive che la depressione è il disturbo mentale più diffuso e in Italia si superano i 2,8 milioni di persone (5,4% delle persone di 15 anni e più) tra coloro che nel 2015 ne hanno sofferto e ci sono 1,3 milioni di persone (2,5%) che hanno avuto sintomi di depressione maggiore.
Gli anziani sono più svantaggiati rispetto la diffusione tra gli adulti e tra i 15/44enni in Italia rispetto alla media dei paesi europei (1,7% contro 5,2%).
I disturbi depressivi sono spesso associati all’ansia cronica e il 7% della popolazione oltre i 14 anni (3,7 milioni di persone) ne ha sofferto nell’anno preso in esame.
Ansia cronica e depressione aumentano con l’età (dal 5,8% tra i 35/64 anni al 14,9% dopo i 65 anni) e, nelle donne in età adulta, in maniera maggiore rispetto agli uomini, andando a peggiorare dopo i 65 anni.
La sindrome ansioso depressiva raddoppia in condizioni svantaggiose sociali e economiche e con basso livello di istruzione.
Per approfondire, leggi anche “Cos’è l’ansia e come combatterla“
I Sintomi degli stati depressivi
Come riconoscere se una persona soffre di depressione?
I sintomi degli stati depressivi, dice il DSM-IV ( Manuale Diagnostico Statistico), devono essere presenti per due settimane. Inoltre, dei sintomi elencti qui di seguito, 5 di essi devono verificarsi contemporaneamente e rappresentare un cambiamento dallo stato precedente della persona:
- Alterazione dell’umore, come: tristezza, apatia e solitudine per tutto il giorno
- Insonnia o ipersonnia (tendenza eccessiva al sonno)
- Perdita della libido
- Diminuzione dell’interesse per le varie attività giornaliere
- Mancanza di energia
- Desiderio di fuggire o morire
- Perdita o aumento di peso
- Difficoltà a concentrarsi o pensare
- Tentativo di suicidio o ricorrenti pensieri di morte
- Tendenza ad isolarsi
I sintomi della depressione devono causare un disagio importante e significativo nel mondo sociale e lavorativo della persona, e non devono inoltre essere dovuti agli effetti di una sostanza o di una malattia fisica o un lutto.
È importante considerare che la persona depressa non ha sbalzi di umore: il suo umore è sempre verso il basso indipendentemente dalle situazioni esterne; è frequentemente triste e insoddisfatta.
Per approfondire, leggi anche “Sbalzi d’umore“
I depressi infatti vivono in un alone di costante malumore e con pensieri pessimistici sia su sé stessi che su gli altri e sempre negativi sul futuro.
H3: Sintomi della depressione nel quotidiano
Sentirsi depressi è come vivere in mezzo alla nebbia, dove tutto è più difficile da vedere e da affrontare, anche se sono le solite incombenze della giornata come alzarsi, fare colazione, lavarsi e vestirsi.
I sintomi della depressione come l’umore depresso, l’auto-svalutazione e la sensazione continua di disperazione hanno molta importanza e sono i sentimenti tipici della depressione insieme alla disperazione, l’angoscia, la tristezza e la mancanza di speranza.
La persona depressa ha dei pensieri dove l’autocritica e il pessimismo sono sempre presenti e sono isolati socialmente perché evitano le persone, si chiudono e hanno tentativi di suicidio.
Le cause degli stati depressivi
Le cause degli stati depressivi sono molteplici e distinguere tra fattori ereditari e fattori ambientali è quasi impossibile: i fattori di rischio che possono causare depressione sono infatti diversi da persona a persona e, con essi, le cause scatenanti la depressione.
Possiamo suddividere i fattori di rischio in:
- Genetici: In circa la metà delle persone depresse, la depressione è ereditaria nel senso che alcune persone nascono con una maggiore familiarità ed ereditarietà; inoltre, è più frequente tra familiari di 1° grado (la concordanza tra gemelli identici è alta);
- Biologici: bassi livelli di neurotrasmettitori e ormonali;
- Psicologici: eventi luttuosi, dolorosi, solitudine e comportamenti appresi nel corso della propria crescita e depressione post partum;
Per approfondire, leggi anche “Depressione post partum, cos’è e come curarla“
- Sociali: perdita del lavoro, mobbing, divorzio, separazioni, difficoltà finanziarie;
- Patologie gravi: tumore (come il tumore al seno per le donne), diabete, Parkinson, cardiopatie.
Le cause della depressione, secondo alcuni autori, potrebbero essere ricercate anche in alcune molecole di farmaci come la pillola, farmaci per ipertensione, antidolorifici, per patologie cardiache o per lo stomaco.
La depressione può colpire qualsiasi persona e le conseguenze sono pesanti per la vita del paziente: troviamo infatti ripercussioni in tutti gli ambiti, da quello lavorativo a quello sociale a quello affettivo.
La Depressione maggiore
La depressione maggiore è, forse, la forma più insidiosa con una netta prevalenza delle donne sugli uomini, aumentando anche con la vecchiaia.
Il disturbo depressivo maggiore spesso non è diagnosticato perché i sintomi possono essere diversi tra loro a seconda delle persone.
Lo stato depressivo può essere confuso infatti da sintomi come stanchezza, tristezza, irritazione o disturbi dell’attenzione e momenti confusivi causati proprio dalla patologia, ma scambiati con Alzheimer o stress.
Sintomi depressione maggiore
I sintomi della depressione maggiore sono:
- Disturbi dell’umore con umore depresso che dura da più di due settimane e per la maggior parte della giornata, con una costante sensazione di tristezza e di ansia, dove ansia e depressione sono spesso associate, ed è intensa come se ci fosse un grave pericolo;
- Disinteresse per le normali attività anche piacevoli, e non c’è la voglia di incontrare amici o parenti perché diventano incombenze pesanti di cui occuparsi;
- Perdita di peso perché il cibo non interessa più come se fosse insipido e, se l’ansia aumenta, non si riesce più a mangiare. Oppure, al contrario aumento esagerato del cibo, “ingozzandosi” per la frustrazione della situazione infelice;
- Stanchezza cronica e depressione portano a mancanza di energie dove i gesti, i pensieri, le reazioni sono al rallentatore con una costante sensazione di stanchezza e affaticamento;
- Dormire di più o insonnia sono i sintomi più comuni nella depressione, e anche se si dorme, c’è la sensazione di grande stanchezza;
- Concentrazione, attenzione e prendere decisioni o memorizzare diminuiscono, e c’è la sensazione di non ricordare le cose;
- Agitazione o irritazione come se si fosse sempre “ sul chi va là”, arrabbiati con sé stessi e con il mondo;
Per approfondire, leggi anche “Come calmare l’agitazione“
- Pensieri suicidari o tentativi di suicidio sono spesso presenti e il suicidio appare come l’unica uscita alla sofferenza;
- Sentimenti di colpa e di autosvalutazione eccessivi come se fosse tutta colpa loro non riuscire ad uscire da quella infelicità;
- Disinteresse per il sesso o come rifugio per non pensare, come una droga.
Diagnosi della depressione maggiore
Per diagnosticare la depressione maggiore e distinguerla dalla tristezza, che è un’emozione primaria, devono essere presenti tutti i giorni e per più di due settimane i sintomi descritti, dove ci deve essere il disturbo dell’umore e la mancanza di interessi e piaceri.
Nella depressione maggiore il disturbo dell’umore prevale, con dei rallentamenti psicomotori e alterazioni del ciclo sonno-veglia. C’è il disinteresse per qualsiasi attività e, spesso, ci sono sintomi tipici dell’ansia.
Altre forme di depressione
Vi sono diverse forme di depressione, che possono presentarsi in maniera differente ed essere confuse con altre tipologie di disturbi.
Alcune forme di depressione sono diverse, come il disturbo bipolare, dove ci sono lunghi periodi di disperazione che si alternano a brevi periodi di euforia incontrollabile, iperattivismo e una considerazione di sé estrema ed esagerata, unita ad un umore estremamente irritabile.
Disturbo depressivo persistente
Il disturbo depressivo persistente o, come chiamato in passato, disturbo distimico, presenta dei sintomi come quelli elencati per la depressione maggiore ma meno marcati e che durano di più nel tempo, come una depressione cronica.
Depressione reattiva e depressione endogena
La depressione reattiva si distingue dalla depressione endogena perché si manifesta per un evento luttuoso, un abbandono affettivo o una perdita di lavoro e, di solito, passa con una psicoterapia.
La depressione endogena, più rara, è una forma più grave dove bisogna intervenire con psicofarmaci.
Come curare la depressione
Curare la depressione è molto importante, ma come riuscirci?
Per curare con successo la depressione è necessario valutare bene tutta la sintomatologia e, specialmente, non pensare che sia possibile uscirne da soli.
Valutare e prendere in considerazione i sintomi della depressione, soprattutto della maggiore, è fondamentale, perché possono risultare nascosti da comportamenti opposti o sembrare scomparsi, ma tendono a ricomparire.
La depressione maggiore richiede sintomi vari e uniti dalla persistenza di un disturbo dell’umore, ma la durata e la cronicità dei sintomi varia da persona a persona e possono anche manifestarsi con sintomi fisici.
La famiglia o gli amici di una persona che soffre di depressione devono contribuire con tutti i mezzi a convincere il paziente, anche se è molto difficile e faticoso, a farsi curare spiegandogli che poi si sentirà meglio.
Combattere la depressione implica un insieme di fattori dove lo psichiatra diventa fondamentale per fare una giusta diagnosi e la psicoterapia è importante per il sostegno sia del paziente che dei parenti.
Lo psichiatra è l’unico che ha una formazione precisa e scientifica per prescrivere i giusti psicofarmaci, cambiarli se è necessario, o decidere per quanto tempo il paziente deve prenderli e, specialmente, quando e come toglierli.
Curare la Depressione con i farmaci
I farmaci per la depressione sono gli psicofarmaci (SSRI, SRNI, triciclici) da utilizzare nelle forme più gravi e che impiegano almeno 2/3 settimane per fare effetto, agendo come inibitori della ricaptazione della serotonina o sia sulla serotonina che sulla noradrenalina.
È importante tenere in considerazione, inoltre, il fatto che i farmaci contro la depressione possono avere effetti collaterali come nausea, vertigini, diminuzione del desiderio sessuale, sovrappeso.
Viene anche proposta, dopo aver provato diverse terapie, e nelle forme gravi come la depressione psicotica, la terapia elettroconvulsiva, nota come elettroshock, che però nel mondo scientifico ha pareri molto diversi e contrastanti.
Curare la depressione con la Psicoterapia
La psicoterapia come cura per la depressione è importante per sostenere nel tempo il paziente e diminuire il rischio di recidive.
Con forme meno gravi di depressione, la psicoterapia può essere utile anche senza l’uso dei farmaci come l’approccio interpersonale, cognitivo-comportamentale o psicosomatico che considera ogni patologia un messaggio del corpo che non sta vivendo in sintonia con la sua natura.
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Come uscire dalla depressione senza l’uso di farmaci
Uscire dalla depressione senza farmaci significa avere una depressione lieve, dove possono essere utilizzate erbe medicinali come l’iperico o erba di San Giovanni, la quale può avere una certa efficacia ma può interferire con altri farmaci.
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La fototerapia è conosciuta perché ha effetti sulla depressione stagionale, ma sembra che li abbia anche nella depressione non stagionale ed è un trattamento che può essere eseguito anche a casa.
La musicoterapia, sia come attività che come ascolto passivo, sembra sia utile per ridurre i sintomi depressivi e ansiosi e mantenere un livello di esistenza di buona qualità professionalmente e per le relazioni.
La psicoterapia resta la terapia che è più utile nella depressione, sia con farmaci che senza, perché aiuta il paziente a non sentirsi inutile e in colpa, e a ricominciare un po’ alla volta a svolgere attività anche fisiche che non faceva prima.
Depressione, a chi rivolgersi
La depressione è una delle malattie più invalidanti e le cause sono un insieme di più fattori che convergono a produrre la patologia, in cui alcune persone sembrano più predisposte di altre.
Le situazioni della vita che producono un senso di perdita, anche simbolica, rendono le persone vulnerabili agli episodi di depressione che portano a isolarsi dagli altri.
Nella depressione, il sostegno familiare è difficoltoso ma è molto importante anche per aiutare il paziente, durante il suo percorso terapeutico, a non farlo mai sentire solo e a incoraggiarlo a diventare più attivo.
Nel mio studio spesso ho pazienti che lamentano disturbi legati alla depressione e/o all’ansia e nelle parole che dico per aiutarli c’è sempre la massima attenzione a quello che posso fare per diminuire le difficoltà che mi portano.
Non sempre la gravità è così pesante da doverli inviare anche dallo psichiatra perché, spesso, le ansie e le tristezze sono guaribili con una buona psicoterapia che possa ridare autostima e qualità di vita lavorando insieme sugli obiettivi che ci poniamo.
Il primo passo per uscire dalla depressione
Come uscire dalla depressione e sbarazzarsene una volta per tutti?
Il passo più importante è decidere che hai bisogno di aiuto e, quando lo fai, troverai che hai già ottenuto un traguardo importantissimo, e che puoi andare avanti per altri risultati.
Con una psicoterapia adeguata alla persona è possibile cominciare a migliorare, e con un po’ di pazienza e di tempo è possibile guarire.
Della fragilità umana la depressione e la malinconia sono due aspetti, due immagini essenziali e la fragilità non è se non la metafora, o l’immagine, della sensibilità.
Eugenio Borgna
Depressione nella coppia: cosa succede quando uno dei due è depresso?
Cosa succede nella coppia e come reagisce?
Possono esserci varie situazioni che portano la coppia a misurarsi con la depressione di uno dei due che potrebbe essere un lutto, un episodio traumatico, la perdita del lavoro, difficoltà economiche o malattie come la depressione maggiore o un disturbo bipolare di cui non sempre riusciamo e riconoscerne l’origine.
Tutto questo può portare a compromettere la stabilità e il benessere della coppia perché vivere con un partner depresso ci fa sentire inutili, abbandonati e arrabbiati e che stiamo vivendo un rapporto “tossico” dove sembra che l’amore non ci sia più.
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Sintomi
Quali sono i campanelli d’allarme che dobbiamo notare per renderci conto che il partner forse soffre di depressione?
In effetti riconosciamo:
- Sintomi fisici come: appetito che diminuisce, sonno disturbato, stanchezza, cuore con battito cardiaco accelerato.
- Sintomi sull’apprendimento con difficoltà di concentrazione e memoria
- Sintomi psicologici e relazionale: ansia, senso di solitudine, mancanza di interessi verso la relazione con partner e nella sessualità con mancanza di desiderio, sensi di colpa e di impotenza verso se stessi e gli altri.
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Cosa succede? I conflitti nella coppia
Naturalmente il senso di colpa verso il partner provoca una grande frustrazione che può sembrare un disinnamoramento che potrebbe allontanare la persona che sta con noi perché pensiamo che non siamo più capaci di darle quello che le davamo prima.
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Naturalmente tutto questo porta a sentimenti contrastanti nel partner non depresso che vanno dalla rabbia ai sensi di colpa, alla comprensione della sofferenza dell’altro e al fatto che si senta molto responsabile e che la sua presenza diventa fondamentale ai bisogni del partner.
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Sembra che l’alta conflittualità che può esserci nella vita di coppia influisca nella persona depressa creando una correlazione tra depressione e problemi di coppia anche se la rottura del legame che potrebbe avvenire per questi conflitti non arriva per un senso di protezione verso la persona depressa che garantisce una specie di equilibrio nella relazione.
Tutto questo, però può portare a continui litigi che creano turbamenti, insoddisfazioni e scontentezza che non fa vivere bene la coppia.
Cosa fare?
La terapia di coppia diventa una strada da percorrere per rimettere in equilibrio le necessità di tutti e due i componenti e ristabilire una comunicazione che ridia stabilità e comprensione ai partner con un giusto spazio terapeutico per liberarsi dai legami patologici creati dalla situazione e recuperare energia e amore.
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Bibliografia
Borgna E., Malinconia, Feltrinelli, Milano 1992
Borgna E., Le parole che ci salvano, Einaudi, Torino 2017
Galimberti U., Psicologia, Garzanti, Milano 1999
Borgna E., Elogio della depressione, Einaudi, Torino 2011
DSM-IV-R, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Masson, Milano 2001
Freud S., Opere vol 8 Bollati Boringhieri, Torino 1989
Recalcati M., L’uomo senza inconscio, Cortina, Milano 2010
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