Come combattere l’ansia, quali sono le cause ed i sintomi dell’ansia
L’ansia e i disturbi d’ansia sono uno stato emotivo della persona, un condizionamento e un atteggiamento interiore che si manifesta quando si avverte una situazione di pericolo.
Di conseguenza, in questi casi, possono verificarsi attacchi d’ansia e sintomi in risposta ad essi.
I sintomi da stress che producono ansia e disagio sono normali se avvengono in corrispondenza di uno stress intenso e se sono limitati nel tempo.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Stress e disturbi da stress: sintomi e cura”
Al contrario, quando con l’allontanarsi della causa del problema l’ansia non cessa, possiamo verosimilmente parlare di un disturbo d’ansia, che va quindi riconosciuto e trattato mediante uno psicologo e psicoterapeuta professionista.
In particolare, ansia e disturbi d’ansia, se non trattati, possono portare a profondi disagi che anticipano una minaccia inconscia e, quindi, sconosciuta, che produce uno stato di allarme che permane nel tempo provocando disturbi somatici. È importante quindi non sottovalutarli, ma anzi imparare a riconoscerli quanto prima per farsi supportare nella loro risoluzione.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Malattie psicosomatiche e psicosomatica: cosa sono e tipologie“
Ricordiamoci, però, che l’ansia è una condizione normale, psicologica e fisica, se non supera alcuni limiti, ed è un requisito importante nello sviluppo della personalità finché non provoca una incapacità dell’individuo ad adeguarsi a nuove situazioni.
Prima di iniziare la lettura ti suggerisco di guardare questo mio breve video sull’ansia dove spiego il mio punto di vista:
Epidemiologia dei disturbi d’ansia
Sappiamo che, nell’ambito dei disturbi mentali, i disturbi d’ansia sono le condizioni che prevalgono di più in ogni fascia d’età ed in percentuale di incidenza. Vediamo l’incidenza nella popolazione USA:
- Le fobie, particolarmente il disturbo d’ansia sociale (SAD), sono le condizioni più comuni durante la vita, con più del 10% di persone che ne soffrono.
- Il disturbo di panico, disturbo d’ansia generalizzata (GAD), agorafobia e disturbo d’ansia di separazione, hanno, nel corso della vita, una incidenza tra il 2% e il 7%.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Curare gli attacchi di panico e l’agorafobia a Padova“
Naturalmente, dobbiamo notare che la prevalenza di questi e altri disturbi mentali possono essere differenti nelle diverse nazioni.
Fattori di rischio dell’ansia
Per quanto riguarda i fattori di rischio, è stato visto che ce ne sono molti comuni a tutti i disturbi d’ansia, come:
- Genere femminile.
- Età giovane.
- Essere divorziato o single.
- Condizioni socioeconomiche ridotte.
- Supporti sociali insufficienti.
- Livello d’istruzione basso.
E’ stato visto, anche, che le persone di razza bianca sembrano soffrire maggiormente di disturbi d’ansia rispetto ad altre minoranze etniche e se, durante la vita, hanno subito maltrattamenti, specialmente nell’infanzia, sono maggiormente a rischio.
Anche i fattori genetici e familiari evidenziano familiarità attraverso l’educazione e i condizionamenti.
Si nota, poi, un’elevata comorbilità dei disturbi d’ansia con altri disturbi mentali, disturbi della personalità e malattie organiche.
Considerando tutto ciò, possiamo dire che i disturbi d’ansia incidono in maniera elevata nella vita di una persona perché partono da una condizione “normale” fino a essere, invece, invalidanti e, qualche volta, iniziano nell’infanzia e persistono nell’ età adulta.
I sintomi fisici e mentali dell’ansia
Abbiamo visto che l’ansia, di per se stessa, è un evento emotivo naturale che, per quello che riguarda i sintomi fisici e mentali, sono sicuramente sgradevoli ma gestibili.
Al contrario, il disturbo d’ansia generalizzato (GAD) ha delle reazioni emotive esagerate che portano la persona a delle alterazioni del suo equilibrio normale.
Tutto questo porta l’individuo ad avere dei pensieri rimuginanti che sono basati sulla negatività e la ripetitività e lo tormentano per gran parte della giornata impedendogli spesso una buona concentrazione e memorizzazione.
Inoltre, chi soffre di GAD patisce anche sintomi fisici come disturbi gastrointestinali, cefalee o contratture dolorose dei muscoli.
Per quello che riguarda i sintomi principali del disturbo d’ansia generalizzata, il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali), per poter fare diagnosi parla dei seguenti criteri:
- Rimuginazioni continue.
- Nervosismo e facile irritabilità.
- Tensione psicologica perseverante.
- Memoria scarsa o vuoti di memoria dovuti alla difficoltà di concentrazione.
- Tensione muscolare con dolore.
- Sonno disturbato nell’addormentamento, nel mantenimento o sonno agitato con la percezione di non aver dormito bene.
- Facile affaticamento.
Oltre a questi, la persona deve avere ansia e preoccupazione per la maggior parte della giornata da almeno sei mesi e avere molta difficoltà a controllare tutto questo.
Inoltre l’ansia, le apprensioni o i sintomi fisici producono nella persona uno stress che lo porta ad avere problemi nel lavoro e nella vita sociale e famigliare.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Stress da lavoro“
Ansia e depressione: due patologie spesso associate
L’ansia (GAD) e la depressione (MDD) sono patologie che spesso si associano perché hanno sintomi simili come nervosismo, sintomi fisici e preoccupazioni per la salute.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Ansia e Depressione: come riconoscerle e guarire“
Sappiamo che sono stati condotti studi sui gemelli monozigoti, notando che avevano il doppio di probabilità di sviluppare problemi legati all’ansia, e questo ci fa pensare che il GAD possa avere delle spiegazioni genetiche.
Così come la comorbilità elevata tra MDD e GAD viene attribuita, relativamente, a fattori di rischio genetici simili, anche l’ambiente può avere un’importanza determinante: vi sono infatti diversi fattori di rischio riconducibili ad esso.
Le cause dell’ansia
Le cause dell’ansia non sono chiare del tutto, cosicché possiamo parlare di un disturbo che ha una nascita multifattoriale perché presenta cause ambientali, psicologiche e biologiche e anche il disturbo d’ansia generalizzato varia da persona a persona.
Quindi notiamo come fattori genetici, familiari-educativi e ambientali diventano tutti importanti e si rafforzano l’uno con l’altro.
Infatti, una persona può essere geneticamente più orientata. Inoltre, il tipo di vita che conduce, gli alti livelli di stress e il fatto di avere dei famigliari che soffrono dello stesso problema, aumentano e alimentano l’ansia generalizzata.
Dobbiamo renderci conto che tutti questi fattori sono diversi a seconda della persona che li affronta e di come li affronta, vedendo le varie cause di cui abbiamo parlato.
Cause biologiche del Gad
Abbiamo visto che per le cause biologiche e genetiche del GAD, gli studi sui gemelli omozigoti portano a vedere che, se uno dei due fratelli ha un disturbo, l’altro ha il 20% di probabilità di svilupparlo.
Oltre a questo, alcuni studi scientifici dimostrano che vi sono degli squilibri chimici del cervello, cioè dei neurotrasmettitori come la serotonina o la noradrenalina che sono importanti per l’umore o il sonno, che possono causare disturbi d’ansia, o anche alcune anomalie nel flusso sanguigno o nel metabolismo cerebrale.
Tutto questo però non deve essere preoccupante perché si è anche dimostrato che curando efficacemente i disturbi d’ansia generalizzata, queste anomalie scompaiono.
Per quello che riguarda la genetica, bisogna anche tenere conto che alcuni individui sono geneticamente più portati ad avere disturbi d’ansia, specialmente se i genitori o i familiari dimostrano di essere particolarmente ansiosi e, quindi, producono stress all’interno del nucleo famigliare.
Cause ambientali dell’ansia
Le cause ambientali dell’ansia, sono sicuramente portatrici di problemi, perché riflettono su di noi tutti i conflitti, i luoghi e l’educazione ricevuta che, con la somma delle cause genetiche, portano ad avere stress e più probabilità di disturbi d’ansia generalizzata.
Infatti, lo stress, anche quello di tutti i giorni, è uno dei motivi di sviluppo dell’ansia, specialmente se si prolunga nel tempo e, anche se l’episodio che ha creato l’ansia passa, il disturbo potrebbe restare e cronicizzarsi.
Nella vita ci troviamo in varie situazioni che ci portano ad avere un’ansia generalizzata, come ad esempio problemi di lavoro o, quando siamo bambini, a scuola con episodi di bullismo o osservando come i genitori reagiscono alle difficoltà e, specialmente, le strategie che mettono in atto per risolverle.
Anche da adulti si vivono episodi difficili di abbandono, di cambiamento o di perdita di una persona cara, che possono provocare scossoni emotivi, ai quali alcune persone possono reagire con attacchi d’ansia generalizzata più di altre.
Spesso è anche impossibile riuscire a trovare la ragione dell’ansia, perché radicata da tanto tempo, magari dall’infanzia, da come siamo stati allevati dai genitori o da episodi che non ricordiamo più.
Come curare l’ansia
I disturbi legati all’ansia sono piuttosto articolati e la cosa importante è sapere che può essere curata, ma come?
Per prima cosa, è fondamentale che ci sia una diagnosi specifica del disturbo d’ansia generalizzata che deve avere determinati criteri come:
- Il perdurare da almeno da sei mesi di nervosismo, stanchezza, disturbi del sonno, dolori muscolari e mancanza di concentrazione.
- Presenza di preoccupazioni che impediscono di rilassarsi.
- Non sembra che ci sia un motivo legittimo per gravi preoccupazioni.
- A causa di questi motivi il paziente conduce una vita che viene ostacolata sia nelle relazioni che nel lavoro.
Tutto questo porta le persone a isolarsi e a pensare di essere le sole a soffrire, ma non è così, perché il 5% circa della popolazione ne soffre, e sembra che sia il disturbo più diffuso dopo la depressione.
Oltre a questo, chi soffre di disturbo d’ansia generalizzato spesso pensa che deve uscirne da solo e si vergogna a parlarne, ma quando il problema diventa talmente grave da condizionare la vita è necessario cercare un trattamento adeguato che produca sollievo.
Curare l’ansia è possibile attraverso vari trattamenti come:
- La psicoterapia
- L’approccio farmacologico
- Terapie naturali
- Cambiamenti nella maniera di affrontare la vita
- Training autogeno
D’altra parte, dobbiamo renderci conto che, da queste terapie, non sempre è possibile trovare subito una soluzione all’ansia, ma che c’è la possibilità che, cambiando o unendo vari trattamenti, sia possibile ottenere dei risultati.
Curare l’ansia con la psicoterapia
Anche in questo caso ansia e psicoterapia conducono a vari trattamenti che si sviluppano secondo modelli di varie scuole di pensiero. Vediamone alcune.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Cos’è la Psicoterapia: Psicoanalisi e altre terapie”
Terapia psicoanalitica
Come sempre, Freud nella terapia psicoanalitica dell’ansia fa riferimento alla storia infantile :
” L’angoscia, in quanto stato affettivo, è la riproduzione di un antico evento minaccioso…….l’angoscia produce la rimozione”
Angoscia e vita pulsionale”, Freud, Opere, Vol. 11, Boringhieri, Torino 1979
Terapia Cognitivo Comportamentale
La terapia cognitivo comportamentale dell’ansia ricerca, nel comportamento e nei pensieri che producono ansia, il modo di eliminare quelli che li innescano, e mira a eliminare le paure esagerate cercando di far riacquistare alla persona più sicurezza.
Terapia strategica
La terapia strategica dell’ansia, attraverso stratagemmi, porta la persona a fare concrete esperienze di superamento o estinzione della paura, promuovendo un cambiamento prima percettivo-emotivo e comportamentale, poi cognitivo.
Terapia sistemica
La terapia sistemica dell’ansia esplora la relazione con famiglia, amici o lavoro dove possono essersi create problematiche che portano all’ansia attraverso il “sistema relazioni sociali”.
Psicoterapia e disturbo d’ansia generalizzata
Il disturbo d’ansia generalizzata trae sicuramente vantaggio dalla psicoterapia dove il paziente, insieme allo psicoterapeuta, può essere aiutato a capire l’origine dell’ansia e avere un sollievo attraverso la relazione terapeutica e le tecniche che gli vengono insegnate per rilassarsi, come il Training Autogeno.
Inoltre, è importante affidarsi a uno psicoterapeuta che possa far sentire il paziente accolto e aiutato nelle sue paure e che possa far sentire a proprio agio la persona comunicando la forza di non essere più soli.
Trattamento farmacologico dell’ansia
Il trattamento farmacologico per i disturbi d’ansia viene prescritto perché tiene sotto controllo dei sintomi che sono particolarmente disturbanti per il paziente, ma la cura deve essere completata dalla psicoterapia per arrivare a una soluzione ottimale.
Proprio per questo è importante avere un quadro della malattia che possa essere il più possibile preciso per fare una diagnosi, escludendo subito eventuali problemi fisici.
Dopo aver verificato tutto ciò, bisogna affrontare il gradino successivo che è quello di individuare correttamente il tipo di ansia e se c’è comorbilità con altre patologie, come la depressione o l’alcolismo o abusi da altre sostanze.
Inoltre è fondamentale, per i disturbi d’ansia generalizzata, combinare la psicoterapia e i farmaci, perché questo è l’approccio più indicato per molte persone e ne aumenta l’efficacia del risultato.
Soprattutto, la vicinanza della famiglia diventa importante, perché deve aiutare il paziente a prendere delle decisioni sulla sua malattia della quale molti si vergognano, o ne diminuiscono l’importanza, ricordando che non si troverà giovamento senza impegno e pazienza.
Farmaci contro l’ansia
Per la prescrizione dei farmaci contro l’ansia è necessario rivolgersi ad uno medico psichiatra che dovrà decidere il tipo d’ansia e le varie tipologie dei farmaci più sicuri e utilizzati.
Per cui, per il disturbo d’ansia generalizzata, ci sono farmaci antidepressivi, che oltre a operare sull’ansia, lo fanno anche sull’umore, e i farmaci ansiolitici.
Come ho già scritto, ma è estremamente importante, gli psicofarmaci devono essere sempre somministrati da un medico, meglio psichiatra, e tolti solo dal medico psichiatra e nella maniera che prescrive.
Per la cura del disturbo d’ansia generalizzato è usata la venlafaxina, tipo Efexor, cercando il giusto equilibrio nel dosaggio, perché possono dare effetti secondari come problemi sessuali, nervosismo o nausea.
Sicuramente le benzodiazepine sono molto efficaci contro l’ansia e hanno pochi effetti collaterali, a parte, l’assuefazione, per cui vengono prescritte per tempi limitati e sono usati nel disturbo da attacco di panico.
Ansia e Stress: due fenomeni strettamente collegati
Ansia e Stress sono reazioni che si assomigliano.
Avendo un innesco simile dal punto di vista psichico e fisiologico, esse vengono talvolta confuse, poiché entrambe sono una risposta del nostro organismo a un evento che ci preoccupa.
Ansia e stress esistono, nelle nostre vite, per aiutarci a individuare strategie per raggiungere degli obiettivi, ma quello che disturba è quando si prolungano nel tempo e minacciano l’equilibrio dell’individuo.
Se dobbiamo affrontare una prova importante, si crea la paura che attiva il sistema nervoso simpatico, mentre l’ansia arriva prima che si crei l’avvenimento e può diventare sproporzionata e creare problemi di adattamento.
Come curare ansia e stress
Usare le tecniche del Training Autogeno per curare ansia e stress può essere un valido aiuto per prevenire e disattivare i sintomi che portano, poi, allo stress e all’ansia.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Cos’è il Training Autogeno e come funziona“
Quando subiamo i sintomi dello stress e dell’ansia, il rilassamento che può dare il Training autogeno è utile, sia per prevenirli che per ridurli, aumentando l’avviamento del nostro sistema parasimpatico e diminuendo quello del sistema simpatico, agevolando l’equilibrio.
Crisi di ansia e attacchi di panico, cosa fare?
Esistono vari tipi di crisi di ansia, compresi attacco di panico, agorafobia, ansia anticipatoria e ansia generalizzata (GAD). A seconda della tipologia si ansia riscontrata, è possibile procedere con trattamenti risolutivi differenti.
- Ansia anticipatoria:è un tipo d’ansia che fa evitare alla persona posti, contesti o situazioni che considera come rischiosi, per cui l’individuo ne ha una previsione negativa e, di conseguenza, non si mette mai nella condizione di affrontarli.
- Agorafobia: è la comparsa improvvisa e devastante di una paura o ansia in varie situazioni della vita, come quando c’è la necessità di utilizzare dei trasporti pubblici, o di trovarsi in spazi aperti o trovarsi in spazi chiusi, stare in fila o tra la folla o essere fuori casa soli.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Sconfiggere l’agorafobia, paura degli spazi chiusi“
- Attacchi di panico: comparsa improvvisa di paure che avvengono all’improvviso, in pochi minuti con sintomi come la tachicardia, la sudorazione, tremori, sensazione di soffocare nausea, paura di impazzire o paura di morire.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Cosa sono e come affrontare gli Attacchi di Panico“
Come combattere l’ansia con metodi naturali
E’ importante sapere che è possibile combattere l’ansia con metodi naturali anche cambiando stili di vita e di alimentazione.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Rimedi naturali e terapie alternative per la depressione? Attenzione!“
La psicoterapia diventa fondamentale per “depositare” l’ansia nelle mani di uno psicoterapeuta che dia quelle speranze e sicurezze di cui il paziente ha bisogno.
Per questo, parlare ed esprimere le paure e le angosce in un percorso fatto con lo psicoterapeuta, aiuta a palesare le paure e i problemi psicologici che non si comprendono o di cui ci si vergogna, aiutando il paziente a cercare i modi più consoni per affrontare i sintomi psicologici dell’ansia.
Inoltre, in molti pazienti con disturbi d’ansia specifici, quando la terapia con i farmaci è integrata dalla psicoterapia, si è visto che l’approccio è stato per loro di maggior più beneficio.
Specialmente con gli attacchi di panico e l’agorafobia, la vicinanza dello psicoterapeuta porta a un miglioramento, inizialmente molto veloce, per cui l’ alleanza terapeutica diventa un fattore fondamentale per la cura e la soluzione dei problemi.
In aggiunta a questo l’attività fisica aiuta perché produce endorfine che agiscono positivamente nel cervello e distraggono dalle continue preoccupazioni della persona ansiosa e migliorano il sonno.
Sicuramente, inoltre, i disturbi d’ansia non si possono curare con il cibo, ma una dieta bilanciata può aiutare ad avere più energia e buonumore: per questo bisogna limitare l’uso degli zuccheri, aumentare i carboidrati integrali, bere molta acqua, limitare caffeina e alcol e aumentare i cibi che contengono triptofano come banane, avena, pollame, formaggi e soia.
Ansia e disturbi d’ansia: conclusioni
Possiamo riassumere concludendo che:
- I disturbi d’ansia sono molto frequenti e, spesso, esordiscono nell’infanzia.
- Spesso i disturbi d’ansia sono associati a depressione maggiore.
- Bisogna sempre indagare se ci sono tendenze suicide nei pazienti con disturbi d’ansia.
- Farmacologicamente gli antidepressivi e le benzodiazepine sono gli psicofarmaci più usati.
- Molti disturbi d’ansia trovano molto giovamento nelle varie psicoterapie con o senza farmaci a seconda della gravità del disturbo.
Bibliografia
- DSM-5, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Raffaello Cortina, Milano 2014.
- Freud S, Introduzione alla psicoanalisi, Lezione 32, Angoscia e vita pulsionale, in Opere 1079, vol.XI, Boringhieri, Torino.
- Freud S., Come si origina l’angoscia, in Opere, vol II, Boringhieri Torino 1968.
- Vinattieri M, Dizionario di psicologia e di psicoanalisi, Sansoni, Firenze, 1986.
- Hillman J, Saggio su Pan, Adelphi, Milano, 1977
- Lazarus-Mainka G., Aspetti psicologici dell’angoscia. Città Nuova, Roma 1987.
- Galimberti U., Dizionario di psicologia, Utet, Torino, 1992.
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