Il disturbo bipolare o bipolarismo è un disturbo dell’umore e porta gravi alterazioni delle emozioni e dei pensieri e, spesso, è difficile da riconoscere perché i pazienti stessi non ne sono consapevoli e peggiora se non viene trattato nel modo adeguato.
Questo perché nel disturbo bipolare dell’umore c’è un’alternanza di fasi depressive e fasi maniacali “euforiche” dove il paziente si sente allegro, “su di giri”, è al settimo cielo e passa, anche repentinamente, dalla situazione paradisiaca a quella pesantissima della fase depressiva.
In questo articolo tratteremo i temi seguenti:
Cos’è il disturbo bipolare o bipolarismo
La persona che soffre di bipolarismo può avere episodi solo di mania o solo di depressione con momenti di normalità nel tono dell’umore e la patologia viene chiamata disturbo bipolare se è presente solo la mania e depressione maggiore se c’è solo la depressione.
Anche il disturbo borderline, come molti disturbi di personalità, ha instabilità del tono dell’umore come il bipolarismo, per cui la diagnosi differenziale può risultare difficile.
Da tutto questo possiamo capire quanto sia difficile fare una giusta diagnosi, ed è importante chiedere e essere informati sul perché lo specialista ha deciso per un disturbo escludendone altri.
Inoltre ci rendiamo conto di quanto sia difficile, per le persone che stanno accanto a questi pazienti, riuscire a capire come aiutarli e come essere loro stessi aiutati, nella vita quotidiana, a porsi nella giusta maniera e a superare tutte le difficoltà.
Iniziamo questo articolo con un mio brevissimo video dove vi parlo del disturbo bipolare:
Cosa scatena il disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una categoria che comprende tre diverse diagnosi: bipolare I, bipolare II e disturbo ciclotimico; se curate, le persone affette da questo disturbo possono condurre una vita piena e produttiva.
Anche le persone senza disturbo bipolare sperimentano cambiamenti dell’umore che, in genere durano ore anziché giorni e non sono solitamente accompagnati da un estremo cambiamento del comportamento o difficoltà con le routine quotidiane e le interazioni sociali che le persone con disturbo bipolare dimostrano.

E’ indubbio che il disturbo bipolare è più diffuso di quello che crediamo e mette in pericolo le relazioni sotto tutti gli aspetti: amore, amici, familiari e lavoro e quando abbiamo a che fare con persone a noi vicine con questo disturbo e, siamo disorientati e non si sa come ci si debba comportare trasmettendo disagio e paura.
Le relazioni diventano instabili e volubili portando insicurezza e un su e giù come se fossimo su un asse di equilibrio dove oscillano emozioni e comportamenti perché lo stato d’animo della persona può cambiare in modo brusco e repentino.
Infatti questo stato di disequilibrio trascina anche le persone che gli stanno intorno, e non sempre ne è consapevole il paziente bipolare oppure se ne vergogna per timore del marchio sociale e del pregiudizio.
Da ricerche recenti sembra che sia da considerare anche l’aspetto di una importante componente genetica della malattia da studio uscito nel2019 su Nature Genetics e che esiste una predisposizione ereditaria e che ci sia l’insorgenza del bipolarismo in soggetti predisposti favoriti da vari fattori di tipo ambientale e psicologico che la fanno diventare una malattia cronica.
Proprio per questo motivo, essendo una malattia cronica, è importante l’apporto farmacologico e psicologico per aiutare il paziente e le persone che gli stanno accanto, ad avere una qualità di vita accettabile.
Come riconoscere il disturbo bipolare: i sintomi
Il disturbo bipolare, secondo il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi Mentali), comprende:
- Disturbo bipolare I
- Disturbo bipolare II
- Episodio maniacale e ipomaniacale
- Depressione e disturbo bipolare
Possiamo dire che è una patologia psichiatrica complessa ed è uno dei disturbi più invalidanti proprio perchè si alternano gli stati d’umore opposti, dalla depressione alla mania.
Diagnosi del disturbo bipolare
Il disturbo bipolare di tipo 1 viene diagnosticato quando c’è almeno un episodio maniacale che, però generalmente viene preceduto o seguito anche da episodi depressivi e l’età media di esordio è di 18 anni.
I sintomi del disturbo bipolare nell’episodio maniacale sono:
- Un senso di grandiosità e un’autostima molto forte
- Loquacità patologica (logorrea)
- Non sentire il bisogno di dormire (sonno e appetito alterati)
- Si distrae con grande facilità
- Tutte le attività quotidiane aumentano (lavoro, studio)
- Fa spese grandiose e molto rischiose
Se coesistono almeno tre di questi sintomi per 7 giorni o un ricovero ospedaliero, si può fare diagnosi di episodio maniacale, mentre per l’episodio ipomaniacale deve durare 4 giorni e non ci deve essere ricovero.
Il disturbo bipolare tipo 2 viene diagnosticato se c’è almeno un episodio di depressione maggiore (da almeno 2 settimane) e, almeno, uno ipomaniacale. La presenza anche di un solo episodio maniacale definisce la diagnosi di disturbo bipolare di tipo I.

In questo bipolarismo abbiamo un succedersi di episodi depressivi e episodi maniacali e la depressione può confondersi con la tristezza cronica del disturbo borderline e, di conseguenza, viene diagnosticata male, anche se i due disturbi possono presentarsi insieme.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Depressione: sintomi e cure”
Le cause del disturbo bipolare
Le persone che soffrono di disturbo bipolare spesso hanno avuto in famiglia episodi simili e ci sono dei fattori genetici predisponenti e alterazioni nei circuiti cerebrali che controllano il tono dell’umore, l’affettività, l’appetito, il sonno o la sessualità.
Si è evidenziato che queste alterazioni provengono da modificazioni dei livelli dei neurotrasmettitori come la dopamina, la noradrenalina e la serotonina o da livelli molto alti di cortisolo, l’ormone dello stress.
Esistono anche dei fattori di rischio che scatenano gli stati maniacali come l’alcol, droghe come la cocaina o allucinogeni che influenzano i circuiti cerebrali o terapie farmacologiche come anfetamine, ansiolitici o ipnotici.
Il disturbo bipolare tende anche a peggiorare in particolari periodi dell’anno perché in autunno l’episodio depressivo insorge di più, forse anche per la diminuzione di luce ambientale, ed è caratterizzato da umore molto basso, energie che diminuiscono e il sonno e l’appetito che diminuiscono o aumentano.
Naturalmente bisogna avere molta attenzione perché le fasi depressive possono essere molto gravi e portare al suicidio e durano di più di quelle maniacali che possono scatenarsi in primavera o con l’arrivo dell’estate.
Episodio maniacale
L’episodio maniacale rende la persona euforica con deliri di onnipotenza dove tutto sembra sia possibile e fattibile con discorsi e pensieri veloci, con i sensi che si affinano e il desiderio sessuale può diventare impellente e impulsivo.
Alcune persone in questa fase possono pensare di aver subito delle ingiustizie e diventano irritabili e rabbiose sentendosi controllate e perseguitate con comportamenti aggressivi.
Depressione bipolare e sintomi depressivi
La depressione bipolare deve esserci per almeno due settimane ed è caratterizzata da umore molto basso, mancanza di interesse e di contentezza nella maggior parte delle attività della vita della persona.

I sintomi depressivi devono essere piuttosto gravi da modificare sonno, appetito, concentrazione e deve esserci la sensazione di colpa, angoscia e disperazione con la presenza, nelle forme più gravi, di idee suicidarie.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Sbalzi d’umore”
Disturbo bipolare e sessualità
Com’è la sessualità in un disturbo così importante come il bipolarismo? Che problemi ci posso essere per le coppie e nelle relazioni amorose?
Sappiamo che le persone con problemi psichiatrici possono avere una sessualità che, da un lato, pende verso l’ipersessualità e, dall’altro, possono essere interrotti i rapporti di coppia.
Anche il disturbo bipolare, rientrando nella categoria diagnostica psichiatrica, può portare ad avere disfunzioni sessuali dovute ai farmaci e al fatto che la questione sessuale, in sede di trattamento, spesso viene trascurata.
Nel bipolarismo troviamo sia un’ipersessualità che un’interruzione dei rapporti di coppia dovuti all’umore incostante e alla depressione, tuttavia resta il fatto che gli studi sulla relazione disturbo bipolare e sessualità, in questo ambito, sono pochi.
Possiamo dire che l’alternarsi delle fasi maniacali e depressive è associata anche a episodi sessuali che non sono costanti e dipendono dalle varie fasi, per cui c’è la difficoltà di gestione del rapporto da parte del partner e anche del paziente stesso.
È stato anche osservato, però, che in amore e in generale nelle relazioni di coppia i pazienti con bipolarismo rispetto ai pazienti con disturbi dello spettro psicotico riescono a gestire meglio la coppia avendo relazioni più stabili e probabilità di avere figli.
Resta il fatto che i partner delle persone con disturbo bipolare, per i problemi sessuali che si creano durante le fasi della malattia, non esprimono una soddisfazione completa nel rapporto.
Bisogna sicuramente approfondire questo argomento per migliorare la loro qualità di vita proponendo anche un aiuto con una psicoterapia di coppia.
Che fare e come aiutare il partner
“Estremo” potrebbe essere la parola identificatoria che rende l’idea del bipolarismo, dove la persona è troppo su con una euforia maniacale e onnipotente, o troppo giù, nella fase depressiva dove i pensieri sono: “non valgo niente, sono inutile, soffro molto”, e travolge le persone che gli sono vicine come un vortice perché può accadere di accorgersene dopo tanto tempo.
Certamente vivere accanto ad una persona che soffre di bipolarismo non è facile e non basta solo l’amore che non può guarire, anzi spesso, un atteggiamento troppo protettivo non produce effetti positivi, ma bisogna non avere sensi di colpa ma pazienza, energia e stabilità emotiva che sicuramente aiutano la persona.
Altra cosa da evitare sono le discussioni ma cercare di capire incoraggiando, dando sostegno e stimolando la sua capacità che lo porterà a stare meglio se segue le persone che lo curano prendendo i farmaci e andando a colloqui di sostegno, mostrando disponibilità collaborativa.
Nelle relazioni sentimentali e nella sfera affettiva diventa importante la presenza del partner che può fare la differenza con il suo aiuto e l’affettività per poter gestire i momenti difficili che potrebbero capitare durante la relazione amorosa.
E’ fondamentale saper riconoscere il disturbo del compagno/a per capire ed essere particolarmente empatici nei suoi confronti e capire i comportamenti che non riesce a controllare e cosa aspettarsi per poter adottare una strategia vincente.
Le oscillazioni dell’umore sono una caratteristica fondamentale del disturbo e questa alternanza delle fasi può ripercuotersi sulla sfera emotiva ma bisogna aiutare a ridurre i fattori di stress e cercare di riconoscere i veri sentimenti del bipolare che ama, prova affetto e attrazione come tutti gli altri.
In età senile cosa succede? E’ un’area sicuramente trascurata ed è più raro del disturbo bipolare in età giovanile ma incide lo stesso profondamente in termini personali e sociali e sono stati condotti pochi studi e c’è la necessità di ulteriori ricerche.
Trattamento e cura del disturbo bipolare
È possibile guarire dal disturbo bipolare? E come aiutare chi ne è affetto a superarlo?
Anzitutto, esprimere una diagnosi corretta e differenziale nel trattamento del disturbo bipolare è molto importante per una terapia farmacologica adeguata.
Inoltre, poiché l’ansia, nella fase depressiva, è l’elemento che può far pensare che si tratti di bipolarismo e non di disturbo depressivo, il DSM-5 propone uno “specificatore per l’ansia” e uno ”specificatore per gli episodi misti” come strumenti diagnostici.
La cura farmacologica è centrata su stabilizzanti dell’umore come il litio, l’acido valproico, la carbamazepina, benzodiazepine, antipsicotici o neurolettici e antidepressivi, sempre tenendo conto di un’attenzione particolare al paziente e all’effetto di questi farmaci.
La scelta dei farmaci e dei dosaggi può non essere semplice perché ogni persona può reagire in modo diverso per cui potrebbe essere necessario provare più farmaci combinati tra loro.
Il trattamento del disturbo bipolare in psicoterapia
È possibile guarire dal disturbo bipolare senza l’uso di farmaci?
Per poter avere una maggiore stabilità dell’umore, le ricerche hanno stabilito che il trattamento del disturbo bipolare trova molto giovamento associando i farmaci (imprescindibili) a una psicoterapia.

La psicoterapia, fondamentale quando il bipolarismo è secondario al disturbo di personalità, deve intervenire per aiutare queste persone su diversi punti:
- Aiutare a controllare il disturbo bipolare per una qualità di vita migliore attraverso strategie di supporto psicoterapico.
- Conoscere meglio il disturbo per accettarlo come malattia.
- Disinnescare circoli viziosi negativi che tendono a consolidare il disturbo.
- Gestire la rabbia e migliorare la comunicazione con gli altri.
- Stimolare la persona a seguire la cura farmacologica aumentandone la motivazione.
- Porre particolare attenzione alla fase depressiva.
Affidandosi ad uno psicoterapeuta, dunque, è possibile imparare a gestire meglio il disturbo, affievolendone i sintomi.
Ciò gioverà non solo chi ne soffre attivamente, ma anche indirettamente partner e familiari.
La vera felicità è non aver bisogno di felicità.
Lucio Anneo Seneca
Bibliografia
C. Castaldo, Dal disturbo bipolare si può guarire, 2020
C. Parker, Capire il disturbo bipolare, 2024
A. Allan, Disturbo bipolare, 2024
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