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Depressione Natalizia
Arriva il Natale e con questa, che dovrebbe essere la festa più importante dell’anno, potrebbe arrivare la depressione natalizia. Scopriamo come affrontarla per non trovarci con un triste Natale.
Questo periodo, che gli inglesi chiamano “Christmas blues”, arriva con le giornate fredde e con la luce che se ne va presto e con pensieri tristi e malinconici che aumentano ancora di più in prossimità del Natale, diventando ansia natalizia.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Ansia: cause e come combatterla”
Per di più, intorno a noi ci sono messaggi di gioia e di festa, dati dal luccichio di negozi e strade pieni di mille luci e regali, che portano a una specie di rancore e gelosia per chi gode di tutto questo senza malinconia natalizia che, invece, assale chi soffre di depressione a Natale.
Tutto questo fa parte di un periodo di depressione stagionale che, per fortuna, non succede a tutti, e che il National Institute of Mental Health classifica come una specie di fragilità che porta, certe persone, a uno stress natalizio e al Christmas blues.
Cominciamo con un mio breve video introduttivo sulla depressione natalizia:
Cause della depressione Natalizia
Le cause della depressione Natalizia, e che fanno parte della depressione stagionale (c’è anche d’estate), sono dovute a vari fattori di rischio come l’età, dove i giovani sono i più predisposti, la storia famigliare con depressione, fattori climatici e il sesso di genere perché le donne, più degli uomini, hanno questa tristezza a Natale.
Questa, che in italiano viene chiamata “ansia natalizia” e che produce un Natale triste e rovina le feste a molte famiglie, dipende da varie ragioni come:
- Stress natalizio dovuto all‘ansia natalizia per i preparativi del Natale e lo stress da regali di Natale perché non siamo mai sicuri di avere comperato la cosa giusta, e con la paura di fare brutte figure con parenti e amici e, in più, l’addobbo della casa che deve essere adeguato alle aspettative di chi entrerà e ci giudicherà.
- La depressione natalizia è spesso legata al timore di quello che potrà capitare nel nuovo anno, dove ci possono essere cambiamenti e malinconie che producono un Natale triste e non fanno vivere bene il qui ed ora del momento presente, anche se non c’è un reale motivo di malinconia natalizia.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Ansia e Depressione come riconoscerle e guarire”
- Ci potrebbero essere persone che soffrono di anedonia, termine che deriva dal greco e, letteralmente, significa “assenza di piacere”, che si trovano a vivere questa condizione e non riescono a provare, in alcuna forma di attività, che, solitamente, è considerata piacevole, un appagamento, per cui vivono un triste Natale.
- Litigi famigliari o di coppia che durante le feste si trasformano, ancora più, in pensieri tristi e malinconici perché l’apparenza che ci piacerebbe avere è quella di famiglia del “Mulino Bianco”, mentre sotto, sotto c’è la “guerra dei Roses”.
Parallelismo e differenze tra depressione Natalizia e depressione stagionale
Le differenze tra depressione stagionale e Natalizia non sono molto marcate perché il disturbo affettivo stagionale (SAD), è descritto nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) come un Disturbo Depressivo Maggiore ricorrente e con andamento stagionale.
Possiamo, quindi, dire che la depressione natalizia è uno dei sintomi della SAD che ha, inoltre ipersonnia, iperfagia, ansia, aumento del peso e le persone sono tristi e irritabili.
Infatti i cambiamenti luce-buio e l’accorciarsi delle giornate possono agire sulla produzione della serotonina, neurotrasmettitore che regola il tono dell’umore, e sulla melatonina e alterano i normali ritmi biologici.
La sintomatologia depressiva inizia in autunno e raggiunge un massimo di intensità d’inverno dove c’è l’ansia natalizia e pensieri tristi e malinconici di un Natale triste che si risolve, parzialmente o del tutto, con l’arrivo della bella stagione.
Possiamo capire che per queste persone celebrare il Natale diventa particolarmente penoso e sconvolgente, perché è alimentato, anche, dalle aspettative sociali della festa piena di colori e di luci e con tutta una serie di doveri familiari che portano ad avere una malinconia natalizia.
Le persone metereopatiche sono particolarmente sensibili e, di conseguenza, risentono della depressione di Natale e, anche se non conoscono il reale motivo di questa ansia natalizia, percepiscono la loro condizione in maniera pessimistica.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Meteoropatia come combatterla”
La coppia e tradimenti natalizi
La coppia e i tradimenti natalizi la ritroviamo in una notizia che ci comunica che è stato fatto un sondaggio intervistando mille uomini e donne tra i 24 e i 65 anni da un sito di incontri extraconiugali.
Quello che è risultato è che il 65% degli intervistati ha avuto qualche tipo di approccio con compagni di lavoro, e che per sette italiani su dieci sono proprio le festività le più attese per tradire il partner con più facilità.
Sembra anche, che il fascino del proibito colpisca 7 donne su 10 e 8 uomini su 10 che approfittano della scusa di dover cercare i regali per dedicarsi ad altre faccende…
Teniamo però conto che tutto questo è stato visto su persone iscritte a un sito dove ci si va solo per tradire!
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Psicologia del Tradimento”
Attenzione, però, ai fedifraghi perché potrebbero commettere sbagli dovuti all’inconscio e ai lapsus, confondendo i regali o usando la carta di credito o lasciando messaggi su whatsapp o Facebook.
Depressione: come sopravvivere al Natale
Diventa, quindi, importante gestire la depressione e come sopravvivere al Natale per non farlo diventare un “triste Natale” e come combattere noia e depressione.
Le persone particolarmente sensibili e metereopatiche subiscono con più facilità le situazioni che li circondano e che li obbligano a scelte e cambiamenti di abitudini, come le feste di Natale, che si trasformano per loro in depressione natalizia.
Servono delle strategie per combattere e prevenire l’ansia natalizia e per non avere un triste Natale:
- Cercare di non avere delle aspettative eccessive che possono rovinare le festività e far precipitare la persona in uno stress natalizio.
- Per quello che riguarda i regali, bisogna pensare che, anche se non sarà una sorpresa, regalare qualcosa che si sa che l’altro si aspetta e gli piace, è la soluzione migliore per tutti.
- Per non avere un Natale triste bisogna concentrarsi sul presente e sulla realtà: non è possibile diventare uno chef da tre stelle e non bisogna superare il budget adatto alle nostre finanze perché arriva la depressione di Natale.
- Se la coppia è in crisi, e la fine dell’anno porta a tirare le somme che non sono quelle delle nostre aspettative, meglio, per non cadere nella malinconia natalizia, lasciare tutti e partire per una bella vacanza.
- E’ fondamentale eliminare i sensi di colpa perché non ci sentiamo allegri e felici come gli altri ma stiamo vivendo un Natale triste, perché anche questo è un nostro diritto.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Senso di Colpa: cos’è e come sconfiggerlo con la terapia”
Natale e Halloween cosa capita?
Sentiamo l’esigenza di celebrare Halloween e il Natale che ha origini pagane legate al solstizio d’inverno del 21 dicembre con il giorno più corto dell’anno e la notte più lunga fino a giugno con il giorno più lungo e la notte più corta, dove il 25 dicembre il sole “rinasce” in un nuovo Natale.
Infatti prima di glorificare la festività cristiana della nascita di Cristo, oggi sicuramente più conosciuta, si celebrava lo splendore e la rinascita del sole dall’oscurità, cioè i simboli delle luci e ombre dell’esistenza umana.
Ed ecco il Natale con i suoi tradizionali regali che per alcuni sono una gioia e per altri una specie di incubo e i bambini che scoprono la verità su Babbo Natale che potrebbe trasformare il periodo festivo in infelicità; cosa succede nella loro mente? Cosa prova un bambino quando smette di credere a Babbo Natale?
Indubbiamente è un passo cruciale verso il mondo degli adulti e lasciarsi l’infanzia alle spalle non è semplice perché c’è l’ansia e il rimpianto per quel periodo perduto e i regali, forse, attutiscono il disagio che spesso proviamo dovuto a aspettative tradite e servono anche, come sostengono gli antropologi, a rinforzare e a strutturare gli scambi sociali.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Ansia notturna come gestirla”“
Quando nasce Halloween e cosa è Halloween
Per quello che riguarda Halloween questa festa non nasce negli Stati Uniti ma ha origini antichissime ed è una ricorrenza precristiana consolidata nei paesi anglosassoni e che ora è sicuramente sempre più diffusa anche da noi.
Possiamo rintracciare le sue origini, fatte risalire al 4000 a.C., in Irlanda quando era dominata dai Celti e corrisponde a Samhain, il loro capodanno che cadeva il 1° novembre alla fine della stagione calda e dove iniziava il buio e il il freddo e gli uomini si chiudevano in casa per molto tempo trascorrendo le giornate a costruire utensili e a raccontare leggende davanti al fuoco.
Lo Samhain deriva dal gaelico samhuinn che vuol dire fine dell’estate e serviva ad esorcizzare l’arrivo dell’inverno con un rito che era propiziatorio per la benevolenza delle divinità e i celti lasciavano cibo sulle tavole in segno di accoglienza per i morti che li avrebbero visitati quella notte e fu il cristianesimo che prese quell’usanza raccogliendo in quei giorni il ricordo dei santi e dei defunti.
All Halloween cioè vigilia di tutti i santi, trasformata poi dagli scozzesi in Halloween, dove già nel Medioevo venivano indossate maschere per tenere lontana la morte con riti propiziatori. E’ una festività pagana diversa da Ognissanti del 1 novembre che è religiosa.
Anche “trick or treat” tradotto in italiano con dolcetto o scherzetto, sembra abbia origine nel medioevo quando nei giorni dei santi e dei defunti c’era l’elemosina di porta in porta così come ora la sera del 31 ottobre i bambini si travestono e bussano alle porte minacciando lo “scherzetto” se non vengono accontentati con dei dolci.
E la zucca? C’è una leggenda che parla di un fabbro irlandese, Jack che incontrò il diavolo al bar che voleva la sua anima e alla sua morte gli lanciò un tizzone ardente che finì in una rapa come lanterna e da lì “Jack-o-lantern”e dalle rape, poi, si intagliarono le zucche facendole diventare brutte e paurose per spaventare gli spiriti e mandarli via. Il nero, il viola e l’arancione sono i colori di Halloween.
Indubbiamente l’aspetto positivo di questa festa sta nel fatto che dimostra, sia agli adulti che ai piccoli, che la morte è una dimensione della vita opposta e speculare ad essa e che dobbiamo affrontarla e il gioco del travestimento esorcizza il concetto di morte.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Paura di Vivere: come superarla”
Altro fattore importante e positivo di Halloween è che l’Unicef, dal 1950, dedica questa giornata a raccogliere i fondi per i bambini bisognosi e dal 2015 ci sono i Peanuts come testimonial così possiamo immaginare che finalmente Linus cercherà il suo grande cocomero travestito da zucca!
Dovremmo riflettere sulle feste del Natale e di Halloween pensando al film di animazione di Tim Burton “The Nightmare before Christmas” dove il paese di Halloween ha un re, Jack Skeletron, che è stanco di vivere in una festività fatta solo di mostri e scopre il Natale con la neve, le luci e la felicità e volando con la sua slitta sopra la città, porta a tutti il dono della neve.
Questo ci fa capire che gli uomini hanno sentito l’esigenza di celebrare le feste di Natale e Halloween, perché?
Forse attraverso la celebrazione di queste due feste si può capire che la tristezza, la paura o la speranza come i sogni e gli incubi possono coincidere perché non c’è la vita senza la morte come non c’è il buio senza la luce e la gioia senza il dolore e dobbiamo accettare le nostre emozioni e i nostri sentimenti contrastanti così come possiamo unire i due mondi del Natale e di Halloween che ci sono utili per una qualità di vita migliore.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Qualità di Vita”
Depressione Natalizia e cibo zuccherato
Sapete che c’è un legame tra la depressione che arriva a Natale e gli zuccheri?
Uno studio fatto in Kansas ha evidenziato come non sia solo il Natale con i suoi eccessi associato anche alle poche ore di luce a portare alla depressione Natalizia, ma anche un eccesso di zuccheri.
Torte, caramelle e dolcetti infatti in questo periodo abbondano, e possono pure diventare una specie di dipendenza, di droga, in quanto siamo invogliati a mangiarne sempre di più.
Gli zuccheri hanno un effetto immediato che sembrerebbe portare beneficio al nostro umore, ma se presi in dosi non controllate e massicce possono avere l’effetto opposto e produrre effetti simili a quelli dell’alcol.
Lo studio infatti paragona gli effetti dello zucchero con quelli dell’alcol soprattutto dal punto di vista dagli effetti psicologici in quanto sono sostanze “infiammatorie” per il nostro cervello, ed un cervello infiammato è un cervello depresso.
Disturbo affettivo stagionale, cura
Il disturbo affettivo stagionale (SAD), ha una combinazione di sintomi tipici come l’ansia, la letargia, i cambiamenti alimentari e l’irritabilità.
Sembra che la ghiandola pineale, nel cervello, controlli i ritmi sonno-veglia attraverso la melatonina specialmente durante la notte, regolando il ritmo circadiano (ritmo sonno-veglia).
Per questo le ricerche si concentrano sull’interazione fondamentale tra luce e melatonina provando che la Sindrome Affettiva Stagionale è più diffusa nei paesi dove la luce solare è minore e fa più freddo.
Anche l’alimentazione è importante per queste persone che devono assumere poche calorie con piccoli pasti a base di cereali, carni magre, pesce, frutta e verdure, riducendo o eliminando zuccheri, caffeina e alcol.
Sembra sia utile l’assunzione di magnesio e l’esposizione quotidiana alla luce solare o di particolari lampade che la riproducono (Light Therapy) e che vengono considerate il trattamento principale.
Naturalmente, come in tutte le forme depressive, specialmente nei periodi di festività dove spesso peggiorano, c’è bisogno di un aiuto e la psicoterapia può essere fondamentale perché non affrontino da sole un Natale triste .
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Depressione: Sintomi e cure”
Bibliografia
- Rosenthal E.N., Winter Blues, Guilford Press.
- Marchesi F., La luce che cura, Tecniche Nuove.
- Marie-Pier Lavoie, Luminoterapia, Ed. Il Punto D’incontro.
- Spitz J., Grant W. B., Il sole che guarisce, Ed. Il Punto D’incontro.
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