Le crisi d’ansia notturne sono più comuni di quel che si pensa.
Cala il buio, arriva sera e sono finiti gli impegni della giornata, ed ecco che all’improvviso tutti i pensieri che ci hanno tenuti impegnati fino a quel momento lasciano spazio all’ansia.
L’ansia ci fa sembrare i problemi lavorativi o familiari più grandi di quello che in realtà sono, ed il fatto che di sera e poi di notte questa ansia aumenta è probabilmente dovuto al livello di stress e tensione troppo alto. Ognuno di noi ha una sua capacità di gestire lo stress, alcuni però reagiscono meglio di altri, e taluni possono sviluppare ansia e depressione notturna.
Prima di leggere l’articolo guarda questo breve video introduttivo sulla gestione dell’ansia notturna:
Ansia notturna, cos’è
Ansia notturna o depressione?
A volte si è convinti di essere solo ansiosi o troppo stressati, mentre in realtà sotto certi sintomi potrebbe anche nascondersi una depressione latente.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Ansia e Depressione: come riconoscerle e guarire“
Vediamone alcuni:
- Emozioni come tristezza, irascibilità, nervosismo
- Stato di apatia e insofferenza
- Difficoltà di concentrazione
- Disturbi del sonno
- Disturbi del desiderio sessuale
- Perdita di autostima
- Isolamento
Prendendo spunto da questi possiamo dire che l’ansia notturna si presenta spesso in coppia con i disturbi del sonno, come un effetto correlato, perché il non riuscire a dormire o dormire male fa si che la paura possa prendere il sopravvento. Perché in fondo alla fine è in questo che si tramuta l’ansia, paure, e questo ci impedisce di raggiungere quella fase del sonno profondo che ci permettono di riposare.

Quando si innesca questo meccanismo a volte è come un cane che si morde la coda, perché se si riposa male il giorno successivo si è più nervosi e distratti, alla sera di conseguenza si potrebbe scatenare ansia e paura, e quindi dormire nuovamente poco e male.
A volte la soluzione più semplice è non pensarci, perché è proprio quando cominciamo a pensare “devo dormire” che il sonno non arriva, per cui bisogna trovare il modo di rilassarsi e prendere sonno senza che ce ne accorgiamo.
Secondo le teorie di Freud l’ansia notturna si presenta a tarda sera perché il nostro Io, la mente conscia, lascia il dovuto spazio all’inconscio, ed il buio può riportare a galla le nostre paure primordiali, la paura della morte, la paura di essere soli e ansia e tristezza ci assalgono.
Poi c’è un altro fattore molto importante da considerare, cioè che di notte abbiamo tempo per pensare, siamo soli e dobbiamo/possiamo fare i conti con noi stessi e con i nostri problemi, paure e fragilità. Per alcuni è un momento di pace, per altri è un momento di profonda ansia.
Sintomi fisici dell’ansia notturna e disturbi del sonno
Quando si soffre di ansia durante la notte in realtà già nelle ore pomeridiane si comincia ad avere qualche insofferenza, l’ansia comincia a crescere piano piano man mano che gli impegni giornalieri vanno via via terminando, lasciando spazio alla nostra mente di “pensare liberamente”.
L’ansia porta sempre con sé dei sintomi fisici, ad esempio tachicardia e mal di testa, ma uno dei sintomi tipici è la sudorazione eccessiva, come una sorta di reazione allo stato emotivo che si sta vivendo, invece se si riesce a dormire ci si sveglia fradici di sudore, magari a causa di incubi o strani sogni premonitori.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Sogni premonitori come riconoscerli“
I sintomi che potremmo chiamare “sintomi spia” dell’ansia notturna possiamo trovarli tra le parasonnie, cioè disturbi che appaiono durante il sonno, e tra i sintomi troviamo appunto tachicardia, sudorazione, respirazione affannata, muscolatura rigida.
Tra le parasonnie troviamo anche:
- Sonnambulismo
- Pavor notturno (tipico nell’infanzia)
- Incubi
Lo stato di agitazione ed irrequietezza con cui ci si corica a letto può portare a disturbi del sonno come la classica insonnia, cioè l’incapacità di riuscire ad addormentarsi e quindi di riposare bene durante la notte.

Ansia notturna improvvisa
Fai fatica a dormire? Il silenzio della notte ti angoscia?
Ansia notturna e insonnia
Sappiamo che l’ansia è una delle cause principali per cui 12 milioni di italiani hanno l’insonnia, faticano ad addormentarsi o hanno un sonno irregolare con la sensazione di alzarsi più stanchi di quando sono andati a letto.
A questo punto molte persone arrivano al momento di andare a dormire con una vera e propria angoscia e paura di prendere sonno e rimandano il momento del riposo aggravando la situazione e sviluppano una vera e propria sonnifobia.
Di notte tutto diventa più vivido e quindi i pensieri e le preoccupazioni diventano rimuginanti con l’effetto di produrre un circolo vizioso con sintomi prodotti dall’ansia notturna, che possono essere disturbi gastrointestinali, tachicardia, sudorazione, nervosismo o muoversi in continuazione nel letto senza trovare mai la posizione ideale.
Ansia notturna e angoscia
In generale l’ansia è una reazione fisiologica che abbiamo perché ci preserva dai pericoli e ci può dare buoni stimoli per progettare e avere obiettivi futuri, ma al giorno d’oggi spesso è legate a situazioni di stress intenso, dovuto a situazioni quotidiane problematiche di cui non riusciamo a trovare soluzione e che ci portano a un’ansia patologica che favorisce l’insonnia.
Ansia notturna improvvisa
L’ansia notturna può manifestarsi con risvegli improvvisi, come un fulmine a ciel sereno, dovuti a incubi notturni con palpitazioni, respiro affannoso e sudorazioni e con pensieri che vanno subito ai problemi della giornata e che, nei casi peggiori, possono trasformarsi in attacchi di panico
Facciamo fatica a riaddormentarci con sensazioni negative di paura e fragilità e dove ci sentiamo impotenti e in uno stato di allerta perché colpisce di notte quando siamo più deboli, meno lucidi e negandoci tranquillità e rilassamento.
Ricordiamoci che la notte è il regno dell’inconscio dove la coscienza che usiamo di giorno, anche come censura e difesa, non c’è più e sembra che ci siano alcuni stili di vita che favoriscono questi attacchi notturni non avendo più le gabbie mentali che ci costruiamo di giorno per obbedire a regole e modelli, e forse siamo troppo rigidi, mentre la notte “porta consiglio” e possiamo capire come migliorare la nostra felicità liberandoci da certi legacci che ci imponiamo.
Ansia notturna cosa fare
La cosa che spaventa di più nel panico notturno è la paura del suo ritorno che fa vivere il momento di andare a letto con angoscia, e quando l’ansia notturna incide così tanto sulla qualità del sonno, bisogna cercare di porci rimedio.
Indubbiamente bisogna cercare di eliminare lo stress accumulato nella giornata con tecniche di Training Autogeno e Distensione Immaginativa che devono diventare una routine serale con altre regole come cercare di andare a letto sempre alla stessa ora, non usare cellulari o computer o televisione, ma leggere un libro, ascoltare musica o fare un bagno caldo.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Cos’è il Training Autogeno e come funziona“
Anche l’alimentazione troppo pesante e snack fuori pasto non agevolano il buon riposo, mentre tisane o latte caldo sono ideali e bisogna cercare di eliminare alcolici o bevande a base di caffeina, mentre portate anche attenzione alla camera da letto che deve essere senza rumori o luci pesanti e con una giusta temperatura (tra i 15 e i 19 gradi).
Se, però, vedete che non riuscite a migliorare la qualità del vostro riposo, bisogna affidarsi a una psicoterapia che possa farvi scoprire e elaborare, anche con particolari strategie, gli ostacoli che impediscono una notte tranquilla che vi darà la possibilità di migliorare la qualità di vita delle vostre giornate.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Cos’è la Psicoterapia: Psicoanalisi e altre terapie“
Sonnambulismo
Il sonnambulismo è un disturbo del sonno e tra le parasonnie si verifica nella fase non REM, di solito si presenta entro le due ore post addormentamento.
Negli adulti il sonnambulismo ha episodi della durata di 5/30 minuti dove la persona può solo sedersi sul letto con occhi aperti, oppure fare gesti ripetitivi che possono essere più o meno ricordati il giorno dopo.
Il sonnambulismo nei bambini è significativamente maggiore e si può verificare tra i tre e i sette anni per una o due notti la settimana.
Alcuni studi suggeriscono una predisposizione genetica e lo troviamo maggiormente nei bambini che soffrono di pavor nocturnus.
Sebbene il sonnambulismo infantile sia spesso temporaneo e inoffensivo, nell’adulto può portarlo a situazioni pericolose e rischiose come uscire di casa, cadere dalle scale e non accorgersi del dolore fino al risveglio.
Anche se la prognosi del sonnambulismo ha un decorso favorevole, un adeguato percorso diagnostico è importante perché la sintomatologia presenta similarità con alcune forme di epilessia notturna.
Proprio per questo le osservazioni dei familiari diventano importanti per la descrizione dei sintomi del sonnambulismo e la raccolta dei dati poiché la polisonnografia è un esame costoso e con qualche difficoltà di esecuzione e interpretazione dei dati.
Di solito il sonnambulismo non causa grandi problemi al sonnambulo quando vengono messe in atto delle strategie per mettere in sicurezza la persona come, ad esempio, bloccare le finestre o togliere oggetti pericolosi.
Certamente una cosa da non fare mai è quella di chiudere a chiave chi soffre di sonnambulismo, specialmente i bambini, per i casi in cui sia necessario fuggire per un incendio o altri pericoli dove bisogna scappare.
Eliminare i fattori di stress può contribuire a diminuire l’insorgenza del sonnambulismo intervenendo anche con approcci di psicoterapia o ipnosi.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Stress e disturbi da stress: sintomi e cura“

Pavor notturno
Il pavor notturno è un disturbo del sonno che tipicamente affiora e sparisce durante i primi anni dell’infanzia ed è un fenomeno che appare durante il sonno profondo.
Esso non ha particolari significati patologici e non ha conseguenze, se non quella di terrorizzare i genitori, soprattutto al primo figlio, che non sanno come comportarsi di fronte a questo fenomeno.
Nei bambini accade che piangano e urlino nel sonno perché in realtà stanno ancora dormendo profondamente, ed è come se stessero vivendo un incubo ad occhi aperti, ma non sono svegli! Ecco quindi che questo fenomeno non va confuso con l’ansia notturna o con attacchi di panico, perché si tratta di tutt’altro.
Potrebbe essere frustrante non poter far nulla finché piange e urla e sembra in preda al panico, magari vi fa venire i nervi o vi arrabbiate perché pensate siano capricci, ma non è così. Se vi capitasse non cercate di svegliare il bambino, è una crisi che deve avere il suo naturale sfogo, poi tornerà a dormire profondamente come nulla fosse.

Ansia e sogni
Prima si accennava a sogni ed incubi legati all’ansia, vediamo di capirne qualcosa in più:
Se c’è una cosa molto importante che il nostro cervello deve fare nelle ore notturne non è solo riposare, ma anche selezionare i ricordi della giornata per catalogarli in una sorta di database, i cassetti della memoria.
Elaborando le esperienze da poco vissute, il nostro cervello a volte tramuta queste esperienze in sogni che possono essere riproduzioni più o meno fedeli del vissuto, ma il compito del sogno è anche quello di cercare di risolvere alcuni conflitti che ci portiamo dietro.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Interpretazione dei sogni“
Ecco quindi che se non abbiamo sufficiente autostima e abbiamo delle latenti possono insorgere gli incubi notturni, riflesso di un trauma psicologico da elaborare.

Attacchi di panico notturni
A volte chi soffre di ansia notturna può avere anche attacchi di panico durante la notte.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Cosa sono e come affrontare gli Attacchi di Panico“
Gli attacchi di panico notturni arrivano all’improvviso, anche durante il sonno, e non sono la conseguenza di incubi ma dello stato d’ansia di chi ne soffre.
Capita spesso che chi soffre di attacchi di panico durante la notte senta forti dolori al petto, con la paura di essere nel pieno di un attacco cardiaco che in realtà non c’è.
Gli attacchi di panico possono in parte essere dovuti all’ansia e allo stress degli eventi vissuti o per la paura di quello che ci può aspettare il giorno successivo, e quando si soffre di questo problema, la paura di avere altri attacchi può innescare a catena disturbi del sonno e aumentare ancor di più l’ansia.
Oltre alla difficolta nel prendere sonno il buon riposo può essere messo a dura prova dall’ansia anche con una sveglia mattutina piuttosto precoce, o peggio svegliarsi rendendosi subito conto di aver riposato poco e male.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Paura di avere paura“
L’ansia notturna può quindi riflettere le sue azioni anche nella giornata successiva, causando spossatezza e difficoltà di concentrazione.
Inoltre, di solito l’ansia porta con se dei sintomi psicosomatici come mal di stomaco, gastriti, dermatiti, dolori cervicali.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Malattie psicosomatiche e psicosomatica: cosa sono e tipologie“
Cause dell’ansia notturna
Abbiamo capito quindi che l’ansia notturna è quasi sempre espressione del nostro vissuto e dell’approccio con cui affrontiamo le giornate, del modo con cui risolviamo i conflitti ed i problemi.
L’ansia tende a farsi viva nei periodi più stressanti, in questo periodo di pandemia ad esempio è facile che qualcuno ne soffra più di altri, magari non solo per la paura delle malattie ma anche per problemi finanziari collegati alle chiusure di questi mesi.
Altre cause possibili di ansia notturna possono essere fobie mai curate, come la paura di restare soli che si accentua con il buio, la paura di non essere all’altezza di affrontare i problemi (scarsa autostima), e poi anche i conflitti interiori non risolti, come ad esempio problemi famigliari mai affrontati veramente.

Ansia notturna, cosa fare?
Purtroppo quando ci assale l’ansia una delle prime cose che si tende a fare è provare a “calmarla” con medicinali, piante officinali o altro.
In realtà l’ansia è un riflesso di chi siamo, di cosa facciamo e di come ci approcciamo alla vita, per cui se volgiamo abbassare o eliminare l’ansia notturna dobbiamo prima agire su noi stessi dal punto di vista comportamentale.
Il primo aspetto da curare è quello dei pensieri irrisolti, cioè dei problemi che ci tengono svegli.
Cerchiamo di dedicare il giusto tempo durante il giorno a risolvere i nostri problemi, senza rimandarli continuamente fino a che alla sera affiorano tutti insieme.
Ecco in sintesi un breve elenco di consigli utili per calmare l’ansia notturna:
- Regolare il ciclo sonno/veglia: cerchiamo di mantenere orari fissi non solo nell’alzarsi ma anche nell’andare a dormire, magari stabilendo una routine serale per favorire il riposo, come ad esempio leggere un libro prima di coricarsi.
- Mangiare sano: Cercare di cenare non troppo tardi è già un buon aiuto, se poi evitiamo di mangiar cibi troppo pesanti che disturbano la digestione avremmo fatto un buon passo per favorire il riposo notturno. Evitare inoltre bibite eccitanti e caffè.
- Poca Tv e niente smartphone a letto: Le luci dei dispositivi come TV, tablet e smartphone sono controproducenti per il sonno. Dedichiamo del tempo alla TV ma prima di andare a letto beviamoci una tisana in cucina senza luci “eccitanti”
- Pratica tecniche di rilassamento per la gestione dell’ansia, come ad esempio la meditazione o tecniche di respirazione e training autogeno.
- Terapia psicologica: se l’ansia notturna è diventata per voi ingestibile, forse ricorrere ad uno psicoterapeuta che possa aiutarvi è la soluzione giusta.
Concludendo, possiamo usare tutte le tecniche del mondo per calmare l’ansia notturna, ma la vera soluzione è guardare dentro noi stessi e capire cosa non funziona, perché l’ansia è sempre un riflesso di qualcosa che non va.
Bibliografia
R.Morelli, Vincere l’ansia, 2021, Mondadori
S. Geddes, Non preoccuparti, 2020, Corbaccio
K. McGonigal, Il lato positivo dello stress, 2018, Giunti
A. Fusè, La veglia del sonnambulo, 2016, Book Editore
Foto
Foto di cottonbro studio da Pexels
Foto di SHVETS production da Pexels
Foto di SHVETS production da Pexels
Foto di Keenan Constance da Pexels