Probabilmente qualcuno se ne vergogna, ma sono in molti ad apprezzare le gambe delle donne quando indossano collant o calze.
Sarà forse perché con i collant o le calze, le gambe delle donne possono sembrare più belle perché eliminano possibili imperfezioni, oppure perché con i collant c’è quella sensazione di vedo/non vedo che scatena l’immaginazione ed i sogni erotici maschili, oppure sarà che un feticista dei piedi è attirato anche dai collant o dalle calze delle donne.
Il feticismo dei collant nasce proprio dal feticismo dei piedi, cioè quando un uomo è attirato in particolar modo e prova sensazioni erotiche vedendo i piedi delle donne.
C’è anche il feticismo del nylon dove l’eccitazione sessuale è particolarmente forte quando c’è la visione o la sensazione tattile o il fatto di indossare calze o collant.
In questo articolo tratteremo i temi seguenti:
Prima di leggere l’articolo vi consiglio di guardare questo mio brevissimo video dove vi parlo di Feticismo dei collant:
Come funziona il feticismo dei collant?
Perché alcuni uomini vanno matti per i piedi o diventano feticisti dei collant?
Ci sono molte teorie in merito a cosa può causare il feticismo che probabilmente inizia già durante l’infanzia o l’adolescenza, e di solito è una caratteristica maschile.
Alcuni studiosi affermano che sia dovuto ad un trauma o ad un evento particolare, ma sembra che anche la conformazione del nostro cervello possa esserne responsabile.
Un neuropsichiatra indiano, Vilayanur Ramachandran, direttore del “Center for Brain and Cognition” in California, ha scoperto che esiste un collegamento tra come funziona il nostro cervello ed il feticismo dei piedi, cercando di capire il motivo per cui una persona con gli arti amputati sentisse comunque dolore provenire da essi.
Fu così che scoprì che la “mappa corporea” che il nostro cervello ha costruito è strettamente legata ai nostri arti, e che se anche questi vengono amputati, è possibile che nel nostro cervello resti traccia delle sensazioni, dolori, emozioni ed eccitazione ad essi legati.
Per non tediarvi e farla breve, Ramachandran, ha scoperto che le due aree della mappa corporea che interessano la stimolazione genitale e quindi l’eccitazione, e quella associata ai piedi, sono tra di esse confinanti.
Questo fa si che se in alcune persone queste due aree, invece di essere semplicemente vicine fossero anche in parte sovrapposte, l’eccitazione potrebbe interessare anche i piedi.
Passare dai piedi al feticismo dei collant o al feticismo delle calze è poi un attimo, in quanto i collant rappresentano appunto le gambe femminili nella loro perfezione, eliminando graffi, cicatrici e quant’altro di anti estetico vi potrebbe essere, donando la semplice perfezione della forma.
Il feticista moderno
Quante volte avete fatto acquisti e avete anteposto la marca alla praticità o comodità di un paio di scarpe, una borsa, dei jeans?
E’ quello che accade da quando la società moderna e il consumismo ci bombardano di messaggi pubblicitari ponendo l’oggetto tal dei tali come status symbol del momento, facendone l’oggetto feticcio del nostro desiderio.
L’uomo diventa quindi succube di un oggetto, e nel caso del feticismo dei collant e delle calze, le fa diventare non solo oggetto di desiderio, ma anche di atti sessuali veri e propri, a partire dalla masturbazione.
Il feticista mette così la propria partner in secondo piano dove l’incontro sessuale non è più lo scopo del feticista ma è l’oggetto da lei indossato, appunto il feticcio, che gli interessa più di tutto il rapporto.
In questo modo, il feticista pone anche le condizioni per non sentirsi mai impotente, perché il suo feticcio non lo tradirà mai, mentre una donna potrebbe un giorno tradirti.
Meglio quindi dipendere da un collant o da una calza, oggetti inanimati ma incapaci di ferire i sentimenti, piuttosto che dipendere da una donna pronta a lasciarti.
Inoltre un collant o un qualsiasi oggetto non dipende dal tempo, non invecchia, non muore mai, rappresentando così quella paura del tempo che scorre, della vecchiaia che si avvicina, e può anche fungere da oggetto che scaccia la morte.
I collant poi rappresentano quell’oggetto che rende le gambe delle donne più belle, eliminando eventuali graffi, cicatrici, inestetismi, lasciando solo quella silhouette così perfetta da scatenare l’immaginazione ed il desiderio sessuale.
Comunque, finché il feticcio, che siano collant o calze o altro non importa, resta un oggetto che aiuta a creare una fantasia per una sana vita sessuale di coppia, allora non ci sono problemi, ma se quell’oggetto diventa un feticcio tale da mettere sempre in secondo piano la propria partner, trasformandola a sua volta in oggetto “inutile”, allora si cade nel campo delle parafilie, patologie da valutare e trattare.
Feticismo dei collant, si, ma quali?
I feticisti hanno anche loro gusti personali e c’è chi preferisce i collant di un certo colore, oppure di una certa pesantezza (denari) specifica, o ancora chi li preferisce con talune particolari cuciture o decorazioni.
Ci sono poi i collant a rete, le calze a ginocchio, oppure anche i leggins o i jeans attillati possono essere oggetto di feticcio.
Alla base di tutto questo c’è la similitudine con la pelle della donna che indossa questi indumenti, facendone così l’oggetto del desiderio per il feticista.
Il collant è un capo intimo che è a contatto con i genitali femminili e produce fantasie erotiche come quelle di strapparli alla partner durante un rapporto sessuale o di infilare un dito nelle smagliature.
Questo capo si cominciò ad usare negli anni ’60 con l’avvento della minigonna perché non era più possibile mettere il reggicalze ma venne anche considerato come elemento di “caduta del desiderio”.
Poi tornò in auge con le fantasie di guardare e toccare le gambe e i piedi fasciati dal nylon, di farsi stimolare i genitali con i piedi velati da collant.
Un mio paziente si metteva vestiti da donna e si truccava fin da quando era piccolo e lo faceva con i vestiti della madre. Non voleva avere rapporti con uomini, o almeno affermava così, ed era sposato con figli. Il fatto di travestirsi e, specialmente, mettersi collant velati gli dava una sensazione di tranquillità e gli toglieva l’ansia.
Feticismo della calza
Il feticismo della calza ha origine nella seconda guerra mondiale quando, dopo la nascita della calza nel 1935 divennero il simbolo di classi sociali alte e vennero usate dall’esercito americano. In quel periodo le calze erano una merce rarissima e la calza di nylon era simbolo di eleganza, ricchezza e sensualità e di nascita del desiderio degli uomini verso quelle donne che potevano permettersele.
I materiali di cui erano composte per la loro piacevolezza al tatto, la trasparenza che dava l’idea di una seconda pelle e l’effetto del vedo e non vedo divennero l’oggetto feticcio per eccellenza.
Questo accessorio del femminile per antonomasia è sensualità e erotismo nell’archetipo delle fantasie maschili dove la donna si sta spogliando e l’uomo guarda.
L’esempio lo ritroviamo in grandi film di successo come: “Ieri, oggi, domani” di De Sica con Mastroianni e Sofia Loren che gli lancia le calze durante uno spogliarello e lui ulula.
Oppure Anne Bancroft (Mrs. Robinson) ne “Il Laureato” che nella locandina del film si sta sfilando una calza seduta sul letto per sedurre il giovane Benjamin (Dustin Hoffman).
Ecco il video con Sofia Loren:
Da non dimenticare poi la battuta di Woody Allen nel film “Casino Royale”:
”Ho sognato di essere il collant di Ursula Andress”!
Woody Allen