La meteoropatia è un’alterazione del tono dell’umore che comporta sintomi fisici e psichici, in persone particolarmente sensibili, dovuti ai cambiamenti climatici e del tempo.
Vi siete mai chiesti perché siete più tristi quando piove? Oppure perché avete malesseri fisici che si manifestano ancora prima di un brusco cambiamento climatico? Come fare per riconoscere i disturbi da meteoropatia?
Tutto questo porta a sbalzi di umore e stress, per cui bisogna chiedersi: cosa comporta la meteoropatia? Chi sono le persone più a rischio? E, specialmente, cosa fare per curarla?
In questo articolo tratteremo i temi seguenti:
Prima di leggere l’articolo vi consiglio di guardare questo mio brevissimo video dove vi parlo della Meteoropatia:
Cos’è la meteoropatia
La meteoropatia, quindi, arriva a cambiare l’umore quando le condizioni meteorologiche cambiano e l’organismo deve adattarsi.
Tuttavia, vi sono persone più vulnerabili che arrivano a subire malesseri come:
- Mal di testa
- Irritabilità
- Malinconia
- Insonnia
- Calo del desiderio sessuale
- Tachicardia e palpitazioni
Quindi diciamo che se una persona si sente stanca e triste in una giornata uggiosa di pioggia e si isola da tutti perché si sente nervosa, e vive con fastidio il cambio dell’ora legale mentre, invece, una giornata dove splende il sole la fa diventare attiva e piena di energia, allora potrebbe essere meteoropatica.
E’ il buio che ci deprime d’inverno?
L’autunno e l’inverno portano con sé una serie di cambiamenti che mettono a dura prova umore e metabolismo. Non è solo suggestione: si tratta del Winter Blues, un vero e proprio disturbo affettivo stagionale (SAD: Seasonal Affective Disorder) che colpisce circa il 10% degli abitanti dell’emisfero settentrionale, in particolare le donne.
Da tanti anni la depressione stagionale si attribuisce alla carenza di sole quando arrivano i mesi invernali cerchiamo di compensare il buio con lampadine più potenti perché la regola era che l’umore scende con poca luce solare.
Ed ecco che uno studio internazionale molto attuale (Environment International) ci dice che forse il problema non è il buio invernale ma le luci artificiali che usiamo per combatterlo
L’esposizione alla luce artificiale notturna, che in linguaggio scientifico si chiama ALAN, artificial light at night, sembra che aumenti in modo significativo il rischio di depressione negli anziani.
Sono stati usati dei dati satellitari che hanno misurato i livelli di illuminazione notturna nelle aree dove vivevano le persone coinvolte nello studio che avevano sopra i 50 anni negli Stati Uniti, Irlanda, Irlanda del Nord e Inghilterra e gli studiosi hanno incrociato questi valori con i punteggi di salute mentale.
Altro dato interessante è che chi vive in zone più inquinate dalla luce, riporterebbe più probabilità di sintomi depressivi rispetto a chi abita in posti più bui e un dato molto significativo e che ha destato interesse è che nell’Irlanda del Nord con maggiore inquinamento luminoso la probabilità di manifestare depressione sale dell’80% e si è confermato anche negli altri quattro Paesi considerando anche l’inquinamento e altre caratteristiche come il reddito o il quartiere dove vivevano.
Questo succede nelle città e in campagna?
Lo studio ha anche esaminato le differenze tra zone rurali e città vedendo che in Irlanda e in Inghilterra coloro che vivevano in campagna erano più vulnerabili alla luce artificiale notturna mentre negli Stati Uniti succedeva il contrario.
Sembra che tutto questo sia dovuto al fatto che la luce artificiale modifica i ritmi circadiani, cioè il nostro orologio biologico, mandando all’aria la qualità del sonno e altri importanti parametri e tutto questo sicuramente andrà approfondito per capire meglio come l’esposizione alla luce artificiale influisce sulla salute mentale
Perché si diventa meteoropatici e chi è più a rischio?
Sembra che i meteoropatici siano individui che presentano ormoni in eccesso o sbagliati da parte dell’ipotalamo, come la serotonina che è il mediatore chimico dello stress, o le catecolamine, altri mediatori, nei periodi di grande stress o fatica.
Potrebbe essere implicata anche l’adenoipofisi anteriore, che è una ghiandola che regola il rilascio di cortisolo (ormone dello stress) che, in certe persone, è più alto quando si abbassano le temperature.
Il brusco cambiamento climatico potrebbe anche produrre, in persone particolarmente sensibili, o più deboli come gli anziani o i bambini, una reazione eccessiva del sistema nervoso centrale dando ansia, sintomi depressivi, affaticamento e tensione psicologica.
La meteoropatia influenza l’equilibrio chimico del nostro organismo anche quando abbiamo una diminuzione di ore di luce alterando i livelli degli ormoni che agiscono sull’umore come la serotonina e la melatonina.

Leggi anche il mio articolo sugli “Sbalzi d’umore“
Sintomi della meteoropatia
I sintomi della meteoropatia variano da persona a persona e dalle situazioni meteorologiche che deve affrontare.
Il caldo e l’afa estiva danno sintomi come l’ipotensione o il mal di testa, mentre i temporali e il vento freddo producono palpitazioni o bruciori di stomaco e l’umidità, bloccando la sudorazione, produce ansia, insonnia e dispnea.
Sembra che la meteoropatia primaria colpisca cinque persone su cento, e parlo di primaria perché sembra che ce ne siano altre due.
Quindi distinguiamo:
- Meteoropatia primaria che colpisce la maggior parte delle persone e che diventano irritabili, cominciando un paio di giorni prima del cambiamento del tempo con disturbi come depressione, sbalzi di pressione, tachicardia e irritabilità.
- Meteoropatia secondaria che è l’aggravamento di sintomi di malattie già presenti e che si “ridestano” in coincidenza di certe condizioni atmosferiche e, particolarmente, si riacutizzano le malattie reumatiche, cardiache e polmonari.
Possiamo metterne una terza che si riferisce al cambiamento di stagione, più che al tempo, come l’autunno che facilita i fenomeni di depressione.

Depressione e meteoropatia
In psichiatria la meteoropatia è definita come disturbo Affettivo Stagionale (SAD) e, nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), è menzionato come Disturbo Depressivo Maggiore Ricorrente.

Come vediamo dal grafico, le donne sono molto più danneggiate degli uomini, così come le persone anziane e i bambini possono essere a rischio.
Spesso la meteoropatia, essendo un disturbo prevalentemente psicologico, viene definita come una depressione invernale che è associata al maltempo e a condizioni meteorologiche sfavorevoli.
Anche l’atteggiamento della persona, nei casi più seri, è improntato a pensieri negativi, apatia, nervosismo, pianto e questo incide sull’andamento delle giornate e sui rapporti interpersonali e lavorativi.
Puoi approfondire leggendo anche “Tristezza: cosa fare quando si è tristi“
Ansia e meteoropatia
Abbiamo visto che i meteoropatici sono persone che subiscono più di altri gli sbalzi di temperatura e i cambiamenti della pressione atmosferica diventando preda dell’ansia.
La meteoropatia li porta, quindi, ad un carico maggiore di stress che si ripercuote sui sistemi di adattamento e sul metabolismo con fenomeni di ansia.
Infatti, oltre al riacutizzarsi dei sintomi fisici come le cefalee o patologie croniche come le ipertensioni, si aggravano i disturbi del sonno (ripristino dell’ora legale) e le depressioni croniche con un’ansia persistente insieme alla profonda tristezza.

Come combattere la meteoropatia
Come possiamo fare per combattere e curare la meteoropatia? Come alleviarne i sintomi che permangono anche per qualche giorno? Come possiamo avere una migliore qualità di vita?
È vero che siamo un po’ tutti meteoropatici, però essere così influenzati dal tempo e pensare che il clima sia così importante per la qualità e lo svolgimento della nostra giornata, non è facilitante per noi.
Sembra che ci sia una “teoria climatica” secondo cui i popoli del nord del mondo sono più abituati al freddo e alla mancanza di sole, per cui troviamo più depressioni, uso di alcolici e relazioni meno aperte.
In effetti se vediamo i popoli del Sud li sentiamo più aperti, calorosi e allegri verso gli altri e verso una natura che riflette luce, calore e colori.
Una cura farmacologica per la meteoropatia che risolva i problemi alla radice non c’è, e in caso di ansia o depressione è possibile usare ansiolitici o antidepressivi presi solo dopo una diagnosi di uno specialista.
Possono aiutare, nella cura della meteoropatia, i rimedi naturali come l’agopuntura, l’omeopatia, lo yoga o il Training Autogeno che riequilibrano l’organismo sotto stress, specialmente se si riacutizzano malattie croniche.
Tutto ciò che ci può aiutare per rilassare va bene, dalle tisane calmanti a integratori a base di ginseng o pappa reale per dare più forza, specialmente nei cambi di stagione.
Anche una dieta varia ed equilibrata con cibi che contengono antiossidanti e rafforzano le difese immunitarie, insieme ad attività fisica, sicuramente vi aiuterà a ritrovare il buon umore.
Sicuramente prepararci con un bel bagno caldo, farci un massaggio, cercare il vestito che ci piace di più, per poi uscire con gli amici, sarà uno sforzo ma vi sarà di aiuto anche per mantenere e migliorare le relazioni sociali e affettive.
15 Gennaio: Il giorno più triste dell’anno
Il terzo lunedì del mese di Gennaio ha avuto come battesimo il nome di Blue Monday (lunedì triste) e lo coniò lo psicologo dell’università di Cardiff, Cliff Arnall che lo ricavò da una vera e propria equazione matematica per calcolare il giorno con il più alto fattore di depressione dell’anno e che fu oggetto di molte critiche.
Indubbiamente il ritorno alla routine quotidiana dopo il Natale, il freddo e il buio delle giornate invernali, il lunedì della settimana che affrontiamo con un po’ di malinconia, e le aspettative per i buoni propositi per l’anno nuovo portano ad un abbassamento del tono dell’umore.
La prima volta che fu descritto questo disordine psicologico fu nel 1984 dallo psichiatra Norman E. Rosenthal che chiarì come l’esposizione alla luce solare, che d’inverno diminuisce molto, influenza il sistema circadiano e di conseguenza la produzione di ormoni come la melatonina e la serotonina e il nostro umore diventa triste e negativo specialmente nel sesso femminile perché le donne sono quattro volte più inclini a vedere tutto negativo.
Proviamo a rendere questo giorno unico e positivo promuovendo alcune opportunità come le riflessioni su come darci gioia, dedicandoci di più a noi stessi e a riflettere sulle nostre emozioni e sulle piccole felicità, programmando incontri con gli amici o i familiari o semplicemente leggendo un libro, andando al cinema o facendo una passeggiata.
Esiste anche il giorno più felice dell’anno che è il 18 giugno, sempre con l’equazione matematica di Cliff Arnall che tiene conto di vari fattori come l’attività all’aperto, l’interazione sociale, il contatto con la natura o un ricordo piacevole della nostra infanzia che ci torna alla mente.

Come prevenire la meteoropatia
Cosa fare per prevenire la meteoropatia? Che cosa fare per fronteggiare questo disturbo? Possiamo usare delle strategie difensive?
Direi che possiamo certamente attrezzarci per non farci travolgere dall’umore nero, cercando di ridurre al minimo l’impatto con le giornate più buie e più tediose.
Trascorriamo più tempo possibile all’aperto ogni giorno e, possibilmente, in mezzo alla natura come, ad esempio, nei parchi se vivete in città.
Andate a piedi o in bici sforzandovi di farlo ogni giorno e con qualsiasi tempo, perchè bisogna riattivare la resistenza corporea ai cambiamenti atmosferici a cui non siamo più abituati tra condizionatori e riscaldamento.
Frequentate saune e stabilimenti termali dove fare l’idroterapia anche all’aperto e rendete la vostra casa piena di colori caldi e luce perché l’esposizione alla luce può attenuare gli effetti della meteoropatia.

Sei meteoropatico? Un test per saperlo
Esiste un test (di Tromp-Gualtierotti) che può aiutarvi a sapere se siete meteoropatici ed è imperniato sull’idea che il meteoropatico ha un cattivo funzionamento del suo sistema di termoregolazione.
Il risultato si ottiene misurando la temperatura del palmo della mano che poi viene raffreddato per due minuti con del ghiaccio e così la temperatura scende a 26, 27 gradi.
Si osserva quanto ci mette, la temperatura, per tornare al livello iniziale e se ne impiega più di 15 minuti, significa che quella persona soffre di meteoropatia.
Tutto questo ci può essere utile per prendere per tempo i provvedimenti di cui vi ho informato prima, così da riconoscere e diminuire certi malesseri e stare meglio.
“Montalbano è meteoropatico, come molti siciliani. Le stagioni oggi hanno perso la strada, una volta erano gente d’onore, si presentavano in modo appropriato. Non c’erano inverni caldi, ma moderati.”
Andrea Camilleri
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