La psicologia del bugiardo
Quante bugie avete detto nella vostra vita?
È normale, non preoccupatevi, non siete un bugiardo patologico, siete solo un bugiardo perché tutti mentono e sarebbe semmai strano il contrario.
Sicuramente avete detto alcune bugie quando eravate bambini, quando fantasia e realtà si mescolano facilmente e le bugie sembrano innocenti divagazioni.
L’importante è che dire bugie non diventi un’abitudine perché altrimenti questo stile di vita può diventare patologico.
In questo articolo tratteremo i temi seguenti:
Prima di continuare, ti consiglio di guardare questo breve video in cui parlo del bugiardo patologico:
Chi è veramente il bugiardo?
La persona che abbiamo di fronte mente o dice la verità?
Questa è la domanda alla quale vorremmo dare risposta per non sentirci imbrogliati e manipolati e il bugiardo potrebbe essere scoperto da tracce involontarie del suo linguaggio del corpo, come:
- Emozioni che il viso riflette.
- Gestualità corporee in contrasto con quello che sta dicendo.
- Il tono della voce che cambia di tonalità.
- Il linguaggio che viene usato per farci confondere e credere quello che fa comodo a lui.
- Ripete in continuazione che sta dicendo la verità.
- Il bugiardo ti guarda direttamente negli occhi proprio per convincerti che dice la verità.
Tutti noi diciamo bugie e sembra che le persone mentano tra le dieci e le duecento volte al giorno, scrive lo psicologo Jerald Jellison nel 1977, e come scrive Annamaria Testa in un articolo del suo sito “nuovo e utile”.

Tipi di bugie
Ci sono le bugie bianche, come le piccole bugie quotidiane, che non fanno male a nessuno ma che aiutano nel sociale, tipo: “come stai bene!”, “come sono contenta di averti incontrato”, “che bel regalo, mi serviva proprio” e che diciamo per empatia, per far piacere o per non offendere l’altro o per non entrare in conflitto salvaguardando la sensibilità nostra e degli altri.
Ci sono invece le bugie nere dette per fare del male e che possono essere usate dai social rovinando una persona e dette per ingannare fingendo fatti che non sono avvenuti per fargli credere una cosa non vera, le famose “Fake News”.
Le bugie variano di gravità che va dal minimo per coprire un ritardo, a una grave per coprire un tradimento, o un grave inganno per procurarsi vantaggi danneggiando qualcuno o non rivelando colpe pesanti che ha commesso.
Ci sono anche le bugie pericolose quando si usano per nascondere la propria identità per cui mentire diventa un’abitudine dove viene costruito un mondo parallelo dove, alla fine, non sappiamo più chi siamo e questo viene fatto da persone con scarsa stima di sé e che vogliono l’approvazione altrui.
Anche essere trasparenti e sinceri in maniera assoluta e maniacale può creare problemi, come nei tradimenti dove si pensa di fare una cosa giusta confessando tutto mentre è fatta solo per lavarsi la coscienza o dietro l’estrema verità c’è la comunicazione di un’aggressività celata.
Le piccole bugie servono e ci difendono quando la sincerità diretta può far del male e per mentire ci vuole fantasia, strategia e creatività come, del resto, vediamo nei bambini, negli artisti o nei film o nei romanzi.

Come capire quando una persona mente
I bugiardi possono essere compulsivi, mitomani, patologici, e li troviamo ovunque, sfido chiunque a dire di non conoscere un bugiardo o semplicemente una persona che “le spara grosse”, e non è facile convivere un’amicizia o un rapporto con queste persone.
Il bugiardo è di per sé una persona fragile, con poca autostima, perché se avesse più fiducia in sé stesso non avrebbe così paura del giudizio altrui da inventarsi sempre qualche scusante, ed ha sempre bisogno di essere rassicurato, di essere accettato.
Quando si ha paura di non essere accettati si costruiscono storie assurde, ci si vanta di cose mai fatte, si vive di bugie e menzogne, e nel caso dei mitomani ci si inventa bugie quasi sempre esagerate, con storie pompate all’inverosimile, ai limiti della megalomania.

Il bugiardo può presentarsi come una persona aggressiva, con una immagine di sé negativa, depressa o vicino alla depressione, e ci sono alcuni indizi come capire quando una persona mente. Vediamo alcuni esempi:
- Non sono empatici
- Non sanno instaurare un legame affettivo
- Sorridono ma non con gli occhi
- Nel raccontare non forniscono tutti i dettagli
- Non riescono a ripetere la stessa bugia in maniera esatta
- Abbassano la testa, tengono una posizione “da fuga”
- Cercano di deviare i discorsi
- Gesticolano, si mettono a posto i vestiti, si toccano gli occhi (senso di nervosismo)
- È impaziente, intollerante
- La ragione è sempre dalla sua parte
Poi ci sono bugiardi e bugiardi, perché c’è chi lo fa per difendersi ma c’è anche il bugiardo manipolatore, colui che dalle sue bugie vuole trarne un vantaggio.
Queste sono le persone false, cioè coloro che si presentano sempre come avessero una maschera, fanno i finti gentili, non hanno veri legami affettivi e sono egocentrici, tanto da finire per essere classificati come narcisisti.
Bugie o manipolazioni.
Chi non vorrebbe sapere se la persona che ha davanti sta dicendo la verità o ci sta mentendo? Abbiamo paura di essere presi in giro e manipolati per cui dobbiamo porre attenzione a chi ci sta parlando e come e quali parole vengono pronunciate e che modificano l’espressione del viso.

Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Le relazioni Sociali”
Se avete visto la serie televisiva intitolata “Lie to Me” con il bravo attore Tim Roth, potreste capire quale può essere il potere di una persona che sa sempre se diciamo la verità o no, e nel film ci sono un gruppo di psicologi che analizzano le microespressioni e i movimenti inconsapevoli del corpo per poter smascherare le bugie.
La serie televisiva ha avuto la consulenza del dott. Paul Ekman un professore di psicologia del Dipartimento di Psichiatria della University of California che ha dimostrato, contrariamente a quello che pensavano alcuni antropologi, che le espressioni facciali e le emozioni non sono determinate dalla cultura del posto dove viviamo ma sono di origine biologica e definiva la bugia come una situazione di cui si è consapevoli di voler far credere e ingannare altri con delle falsità, delle “fake news” come si potrebbe dire oggi.
Mentire fa bene o male
Sembra, da studi recenti, che il fatto di essere persone che mentono abitualmente possa portare dei danni perché produce uno stress continuo che causa disturbi fisici come cefalee, disturbi gastrici e circolatori anche se vengono usate bugie che sembrano un’autodifesa in situazioni conflittuali ma creano ugualmente tensioni e ansie.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Stress e disturbi da stress: sintomi e cura”
La bugia è una dichiarazione che modifica la realtà e che è diversa dalla finzione che fa riferimento al falso, all’artificio (Treccani: Espediente trovato con arte per raggiungere un migliore effetto, per creare un’illusione),

Un esempio di vera e profonda menzogna lo leggiamo nel libro del giornalista Andrea Sceresini “Io sono l’impostore”, che ha intervistato e portato alla ribalta l’impostore più visionario d’Italia, Alessandro Proto che ha incarnato la finzione e la bugia con la B maiuscola usando per anni, e con varie persone una maschera che lo trasformava come in un caleidoscopio con personalità ogni volta diverse e che possiamo classificare psicologicamente come patologie narcisistiche dove le bugie erano la sua stessa vita, la sua personalità trasformata come un camaleonte.
Per approfondire questo argomento, leggi il mio articolo su “Disturbo narcisistico della personalità”
Effettivamente possiamo capire come la menzogna è qualcosa di falso che la persona comunica verbalmente sapendo che in quel momento sta dicendo una bugia ed è consapevole di farlo verso la sua vittima, dove assumono grande importanza anche le abilità paralinguistiche del bugiardo come il tono della voce, le pause, i gesti, la mimica facciale e l’utilizzo dello spazio personale e sociale.
Lo sapevate che le bugie sono influenzate anche dai livelli di testosterone (ormone prodotto dalle gonadi maschili e in minore quantità anche da quelle femminili)?

Da uno studio del 2012 dell’Università di Bonn, condotto dal neuro scienziato prof. Weber, per la ricerca di un legame tra testosterone e onestà, si è visto che maggiore è il testosterone e minore è la possibiltà di mentire e da altre ricerche è emerso che un numero inferiore di bugie dette corrisponde a uno stato di benessere psicofisico migliore.
Possiamo anche dire che le bugie hanno un ruolo fondamentale nella vita delle persone che non sempre mentono per avere un vantaggio, ma anche per favorire o proteggere gli altri.
La sindrome di Pinocchio
Per capire meglio come sono le persone bugiarde dobbiamo cercare di distinguere quali sono le differenze tra le due tipologie principali dei bugiardi, cioè il bugiardo compulsivo ed il bugiardo patologico, con quest’ultimo catalogato anche come sindrome di Pinocchio, il burattino bugiardo inventato da Collodi.

Il bugiardo compulsivo
Questa tipologia di bugiardi non mentono con uno scopo preciso, semplicemente lo fanno perché gli viene naturale, è per loro un abitudine, ma non lo fanno con malizia per quanto cattiva essa sia.
Il bugiardo compulsivo si sente semplicemente più a suo agio dicendo bugie, per loro è un modus operandi automatico ma non manipolativo, ha solo voglia di edulcorare la verità per farsi ascoltare.
Il bugiardo patologico
Le persone con la bugia patologica o cronica sono coloro che mentono per uno scopo, non si preoccupano delle conseguenze del loro comportamento, e questo loro modo di fare è spesso associato ad altre patologie come il disturbo narcisistico o il disturbo borderline di personalità.
Se il bugiardo compulsivo non ha secondi fini, il bugiardo patologico è invece smaccatamente manipolativo, ha poca empatia, e provoca problemi o dolore a chi convive un rapporto con lui, sia esso di lavoro, amicizia o affetto (spesso finto).
Il bugiardo patologico o con sindrome di Pinocchio costruisce attorno a sé un castello di bugie alle quali lui stesso crede, la sua vita ruota attorno alle menzogne e finisce per diventare narcisismo, con un ego smisurato di sé stesso e svilendo chi gli sta accanto.
Un altra caratteristica del bugiardo patologico è che se viene scoperto, anche in modo eclatante, lui semplicemente smentisce senza nessuna vergogna, questo perché per sua natura non sa cosa voglia dire sentirsi in colpa.
Si può guarire dalla sindrome di Pinocchio?
Come aiutare un bugiardo patologico?
Quando riconoscete in una persona a voi cara la patologia del bugiardo patologico allora le scelte da fare sono due, cioè:
- Cercare di portarlo verso un percorso di psicoterapia
- Lasciarlo alla sua strada, ovvero tagliare i ponti
Purtroppo se il bugiardo non si rende conto del disturbo ed anzi è convinto che siate voi il vero problema, allora la soluzione migliore è quello di non assecondarlo più, questo perché se non riuscite a fare il suo bene dovete per lo meno cercare di fare il vostro, perché alla lunga un bugiardo patologico può diventare pericoloso.

Riuscire a far capire ad una persona con sindrome di Pinocchio la realtà dei fatti non è per nulla semplice, perché per loro la bugia è realtà ed è addirittura una sorta di dipendenza, per cui uscire da questo schema mentale è fonte di grande stress.
Inoltre, alla base delle bugie potrebbero in realtà esserci altri disturbi psicologici importanti, come appunto il disturbo borderline, per cui bisogna sempre avvicinarsi con i giusti metodi a tali pazienti, ovvero rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta.
Per aiutare veramente un bugiardo l’unica strada è quella della consapevolezza, dalla quale può poi partire un vero percorso psicoterapeutico, ma senza la consapevolezza la via della guarigione diventa una chimera.
Il pericolo di un bugiardo patologico narcisista
Un bugiardo può essere anche pericoloso, perché nella sua realtà fatta di menzogne e del tutto immaginaria egli cerca di manipolare chi gli sta accanto per assecondare le sue voglie, per dei secondi fini, a volte minacciosi per chi gli sta intorno.
Un bugiardo patologico quando diventa anche narcisista può avere reazioni violente di fronte a dei dinieghi, egli cerca di portare sempre a sé l’attenzione, vuole essere lui ad avere ragione, creando attorno a sé il vuoto e sentimenti negativi.

Il bugiardo narcisista è cattivo di natura, vuole distruggere la sua vittima, trasforma le sue bugie in esperienze reali, la sua mente costruisce una realtà parallela, e riesce a mandare completamene in tilt la sua vittima, tanto da trasformarsi a sua volta in vittima.
Un bugiardo narcisista non prova affetto, per lui l’amore è un gioco, ma questo gioco può essere molto pericoloso per chi gli sta accanto perché il bugiardo non avrà rimorsi nel tradire, ma neanche nel tradimento e nell’umiliare il partner quando può.
“Il sognatore mente a sé stesso, il bugiardo solo agli altri.”
FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE
Bibliografia
Sceresini, A. Proto, Io sono l’impostore, 2017 Il Saggiatore
Grieco, Le bugie che ci fanno ammalare, 2025 Rizzoli
Siracusano, Perché mentiamo, 2023 Raffaello Cortina
G. Nardone, L’arte di mentire a se stessi e agli altri, 2020 TEA Edizioni
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